Scorta al magistrato Pradella, consegnata la petizione con 60mila firme al Prefetto

La petizione per restituire la scorta al magistrato Grazia Pradella ha raggiunto quota 59.919 firme e circa 10.000 condivisioni su pagine web

Scorta al magistrato Pradella, consegnata la petizione con 60mila firme al Prefetto
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La petizione per restituire la scorta al magistrato Grazia Pradella ha raggiunto quota 59.919 firme e circa 10.000 condivisioni su pagine web. La consegna al Prefetto di Imperia è stata fatta questa mattina  da una delegazione guidata da  Giovanni Impastato primo firmatario della petizione lanciata dal Centro Impastato di Sanremo.

“È un risultato straordinario – dichiara Giovanni Impastato – quello ottenuto dalla petizione per chiedere al comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico di riassegnare la scorta a Grazia Pradella, il Procuratore Aggiunto della Procura di Imperia. Credo che come è stato per Saviano, Ruotolo e molti altri che in questo paese si stanno esponendo nella lotta contro il sistema mafioso, anche il procuratore aggiunto Grazia Pradella abbia diritto a vedersi riconosciuta la scorta, proprio per il suo delicato impegno in importanti inchieste. Sono orgoglioso di essere stato il primo firmatario di questa petizione perché conosco la dott.sa Pradella, che è sempre stata al nostro fianco ed ha contribuito con grande impegno non solo per combattere l’illegalità con l’attività nelle sedi giudiziarie, ma anche contribuendo alle numerose iniziative organizzate sul territorio per far crescere la cultura della legalità fra i cittadini ed in particolare gli studenti. A lei ribadiamo la nostra solidarietà per questa incresciosa vicenda, con il contributo importante delle tantissime firme raccolte. Consegneremo le firme al Prefetto di Imperia, chiedendo nel contempo di inviarne una ai Ministri competenti, sollecitando il Governo a dimostrare con fatti concreti l’impegno dichiarato nella lotta alle mafie. Esponenti come il magistrato Pradella, ma anche giornalisti, scrittori, intellettuali che operano in questo senso devono essere tutelati dallo Stato e quest’ultimo deve consentirgli di svolgere il loro lavoro in piena sicurezza.”

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