Estorsione e incendi: testi in aula al processo contro Ingrasciotta
L'udienza è stata aggiornata al prossimo 10 dicembre per l'audizione di Filippo Bistolfi e dei testi della difesa e l'eventuale discussione

Estorsione e incendi
E' tornato in aula, oggi, davanti al tribunale di Imperia, con l'audizione dei testi, il processo che vede alla sbarra Giovanni Ingrasciotta, accusato di estorsione aggravata, fabbricazione, detenzione e porto d'armi da guerra (molotov) e incendio. Il primo a deporre è stato il luogotenente dei carabinieri, Giovanni Artioli, che ha ricostruito le indagini relative a tre incendi dolosi avvenuti, a Ospedaletti, in via Turati: il 31 marzo, il 26 aprile e il primo maggio del 2016.
Nei primi due casi è risultato cje i roghi erano stati appiccati di notte e con l'utilizzo di carburante; il terzo, di giorno, con una molotov. In quest'ultimo caso il sistema di videosorveglianza riprende un uomo che scende da un'auto e getta una bottiglia incendiaria contro un'abitazione.
Il fuoco brucia una stanza
ma per fortuna non si registreranno feriti. Nel primo incendio, invece, si nota una Fiat Freemont senza barre portapacchi sul tetto, che porta gli inquirenti all'avvocato Riccardo Volanti, che ha un tale veicolo in dotazione. Si scopre, poi, che è in trattativa per l'acquisto di una villa, che in parte è occupata da un'anziana.
Da una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali, gli investigatori scoprono che l'avvocato Volanti è in contatto con Tiziano Bencivenni, detto Walter, braccio destro di Giovanni Ingrasciotta. In particolare si parla dell'intercettazione telefonica (datata 13 maggio 2016) di una conversazione tra Volanti e Bencivenni; con quest'ultimo che chiede dei soldi e l'avvocato che replica: "Gianni (Ingrasciotta, ndr) si è preso 4mila euro dai miei amici, cosa devo dargli di più?".
Ed ecco spuntare
i nomi dei dentisti Roberto (padre) e Filippo (figlio) Bistolfi. Nell'udienza di oggi è stato ascoltato come parte offesa Roberto Bistolfi, che ha riferito della visita di Ingrasciotta nella clinica dentistica di via Ruffini. Bistolfi ha spiegato che Ingrasciotta era rosso in volto e con gli occhi di fuori, sudato e agitatissimo. Gli servivano quattromila euro per aprire un'attività in Marocco.
E così Bistolfi "Pensando che fosse la cosa migliore da fare e sapendo che prima o poi Volanti me li avrebbe restituiti", lo porta a casa e gli dà il denaro. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 10 dicembre per l'audizione di Filippo Bistolfi e dei testi della difesa e l'eventuale discussione.
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