L'intervento del Giurista

Caos autostrade "Un adeguamento per il 2019 che non c'è mai stato"

Maurizio Maresca fa il punto della situazione

Caos autostrade "Un adeguamento per il 2019 che non c'è mai stato"
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Il professore Maurizio Maresca,  giurista già direttore, tra le altre cose,  dell'Autorità portuale di Trieste, interviene su FB con un lungo post a margine del caos che ha completamente paralizzato la rete autostradale ligure, con interventi di manutenzione che costellano le tratte, lunghe code e viaggi da incubo per gli utenti. Il tutto proprio a cavallo dell'inizio della stagione estiva in una regione a forte vocazione turistica e che prova a risollevarsi dopo il lockdown.

Solo il 20% delle tratte autostradali è "a norma"

“Utile un po’ di chiarezza sulle autostrade (liguri, ma anche piemontesi, e sudtirolesi). La grave situazione della viabilità (specialmente ligure) non è direttamente collegata alla vicenda del ponte Morandi ma al ritardo nella attuazione della direttiva 2004/54 (dell’aprile 2004) sulle gallerie – una norma di quindi 15 anni fa! – che impone di adottare misure di prevenzione e di sicurezza identiche in tutta Europa -  scrive su Facebook il professor Maurizio Maresca - Questa direttiva avrebbe dovuto essere attuata da tutti i paesi membri entro il 30 aprile 2014: e solo per alcuni di essi, fra i quali l’Italia, in considerazione della densità di gallerie (di cui gran parte in Liguria), entro il 30 aprile 2019. L’adeguamento, che avrebbe comportato importanti investimenti straordinari, non vi è stato: ed oggi la direttiva è quindi produttiva di effetti ed applicabile dal giudice  (essendo scaduto il termine di attuazione). Si reputa che solo il 20% delle tratte italiane sia regolare. Se prima del Morandi vi era un atteggiamento di massima tolleranza oggi, dopo la vicenda Morandi , tanto più essendo scaduto il termine di attuazione, le Procure, le forze di polizia e gli altri enti competenti sono molto attenti al rispetto delle norme in materia di sicurezza e di tutela dei diritti degli utenti”.

"Non ci sono dubbi: la competenza è del Ministero e dei suoi concessionari"

“Quanto alle competenze - continua il professor Maresca -, non vi è dubbio che le parti nei contratti di concessione sono il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed i gruppi concessionari. Spettava – e spetta – quindi al concedente ed ai concessionari, secondo le concessioni stesse, provvedere. E’ anche vero però che, a prescindere dalla gestione del contratto di concessione, Stato e Regioni (a statuto ordinario o speciale) e Province autonome condividono la competenza legislativa (Art. 117 C) per risolvere i problemi di viabilità, in presenza del grave ritardo: e per assicurare il servizio di interesse economico generale – Sieg – ( Art. 106, tfue) secondo “standard di qualità, sicurezza, continuità ed a condizioni economiche ragionevoli”. Sul rapporto fra la disciplina europea del Sieg e la norma interna sopravvenuta si pronunceranno a breve la Corte Costituzionale e, con molta probabilità, trattandosi - conclude - di interpretare il diritto europeo, la Corte di Giustizia dell’Unione”

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