Cyberbullismo, sextorsion e abusi in aumento nel report sui minori

Aumentano i casi di abusi sui minori nelle scuole. Attenzionato anche il mondo de web. Dati del servizio Analisi Criminale

Cyberbullismo, sextorsion e abusi in aumento nel report sui minori
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Il Servizio analisi criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza, in vista della Giornata mondiale dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza che si celebra il 20 novembre, ha elaborato  e pubblicato un report sui reati ai danni dei minori.

 

Il report sui minori del Servizio analisi criminale

I report si focalizza su alcune forme di delittuosità che maggiormente hanno colpito i minorenni nel biennio 2020-2021, e nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2022, confrontato con analogo periodo dell’anno precedente. In sintesi, tra gli elementi più rilevanti, emerge che i reati che subiscono un aumento rispetto al periodo precedente sono l’abuso dei mezzi di correzione, la violenza sessuale e la violenza sessuale aggravata perché commessa presso istituti di istruzione. Per quest'ultimo l'incremento è del 54% (con un aumento del 58% delle vittime).. Il report evidenzia che  le vittime di genere femminile sono predominanti per quasi tutte le tipologie di reato, a esclusione dell’abbandono di persone minori o incapaci, dell’abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, della sottrazione di persone incapaci e della violazione degli obblighi di assistenza familiare.

la fascia anagrafica con il più alto numero di vittime è quella infra-quattordicenne; tra gli autori risultano predominanti gli uomini di età compresa tra i 35 ed i 64 anni.

 

 

 

Da vittima a carnefice senza l'appoggio degli adulti

«Dalla disamina dei dati  -si legge nel report- emerge, quindi, che, anche tra i minori, sono soprattutto i giovanissimi infraquattordicenni che continuano a veder minacciato il loro sviluppo psicofisico dagli odiosi reati in questione. Si tratta di un ulteriore elemento di valutazione di cui tenere conto poiché sono delitti che intaccano profondamente la sfera emotiva e psicologica, con ovvie conseguenze negative non solo sulla personalità dell’abusato, ma anche sull’intero sistema relazionale e sociale con il quale il soggetto si troverà a interagire. Se, infatti, gli indicatori di abuso (fisici, psicologici e/o sessuali) non vengono colti dal mondo degli adulti e non si crea intorno al minore un sistema alternativo, che offra dei modelli affettivi diversi da quelli violenti, è molto probabile che la persona offesa non sarà in grado di elaborare correttamente il suo vissuto.

 

« La mancata consapevolezza ed accettazione del trauma -continua il documento- non consentirà di superare i modelli relazionali interiorizzati, tanto da determinare una coazione a ripetere. Il minore, quindi, potrebbe tendere a subire simili violenze anche nelle relazioni future, ovvero a metterle in atto, interpretando il ruolo del carnefice».

 

L'identikit dell'autore dei reati

L'età degli autori dei reati (dato complessivo riferito sia agli uomini, l'88%, che alle donne)  evidenzia come le fasce più interessate siano quelle comprese tra i 45 e i 64 anni (32%) e tra i 35 e i 44 anni (30%). Molto inferiori le percentuali nelle altre fasce: 22% per gli autori d’età compresa tra i 25 ed i 34 anni; 9% per quella tra i 18 e i 24 anni; 5% per quella al di sopra dei 65 anni; 2% per quella tra i 14 e i 17 anni.

Tra gli autori, risultano predominanti gli italiani rispetto al complesso delle nazionalità straniere. In sostanza, gli autori sono uomini in quasi 9 casi su 10, mentre in quasi i due terzi dei casi (62%) gli autori sono adulti di “mezza età”, compresi nelle fasce anagrafiche che vanno dai 35 ai 64 anni. Limitata a poco più di un quarto (29%) l’incidenza degli stranieri. Si tratta di dati ricorrenti, che individuano soprattutto negli uomini con requisiti anagrafici abbastanza definiti i soggetti verosimilmente più intrisi di una “sottocultura patriarcale”, che - si legge nel report- affonda le proprie radici nell’ignoranza, nella negazione della ragione, e che traduce la paura del confronto nella violenza, fisica e psicologica.

 

Il web e i minori

Anche il web può nascondere numerose insidie, come sottolinea il report, che attendono i minori che approcciano il mondo di internet in maniera non corretta. Tra le principali minacce, la sextorsion, ossia il ricatto per non diffondere contenuti sensibili, l'adescamento e il cyberbullismo.

 

Adescamento online

A livello generale i dati del 2021 relativi all’adescamento online hanno registrato un incremento del +33% rispetto all’anno 2020. La fascia di età 10-13 è quella più coinvolta, con una tendenza in aumento pari al 38% dei casi trattati lo scorso anno rispetto a quello precedente. Degno di attenzione è il dato che riguarda il numero dei casi che coinvolgono bambini sotto i 10 anni: casistica numericamente quasi assente prima della pandemia, è attualmente presente a riprova del fatto che le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria hanno indotto un numero sempre più grande di piccoli internauti sul web, determinando per queste potenziali fragili vittime un incremento repentino del rischio di essere esposti ad approcci sessuali online da parte di adulti.

Compaiono tra i luoghi di contatto, tra minori e adulti pedofili, anche i videogiochi, sia su app che con consolle di gioco connesse ad internet, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono
con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.

 

Cyberbullismo

Per quanto riguarda i casi di cyberbullismo si è registrato un incremento pari al 13%, tra l’anno 2020 e il 2021, significando che per quanto riguarda la fascia di età 0-9 anni i dati sono rimasti sostanzialmente identici, mentre l’incremento maggiore è quello che ha
riguardato la fascia di età 14-17.

Nell’anno in corso si assiste da una diminuzione dei casi di cyberbullismo, che coincide con la normalizzazione delle abitudini dei ragazzi: non si può escludere che tale stato di cose e la fine delle restrizioni abbiano avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei, e che la costanza dell’opera di sensibilizzazione svolta dalla “Polizia Postale”, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti di riferimento e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete

 

Sextortion

È un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo. Fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone. Recentemente la sextortion impatta su vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto alla tentazione e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti. Il senso di intrappolamento che sperimentano le vittime è amplificato spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste.

Davide Izetta

 

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