Il generale Vannacci al contrattacco dopo le critiche per l'ospitata a Sanremo: "Quesada prenda il Bentelan per non grattarsi"
L'ironia dell'eurodeputato leghista contro il segretario provinciale del Pd che aveva criticato la sua partecipazione a un evento al Casinò giovedì prossimo
"Nell'elenco di chi partecipa a Sanremo ci sono proprio tutti, da Fedez ad Achille Lauro, manca solo il mio nome, Roberto Vannacci. Eppure si parla di me anche in questa occasione". Inizia con queste parole il video con il quale il generale ed europarlamentare della Lega Roberto Vannacci parte al contrattacco in particolare contro il segretario provinciale del Pd imperiese Christian Quesada, che ieri aveva criticato la presentazione al Casinò, giovedì prossimo, in pieno Festival di Sanremo, da parte dell'europarlamentare.
"Quesada prenda del Bentelan se non ce la fa a smettere di grattarsi"
"E' grazie a Christian Chesada, segretario provinciale del PD di Imperia, che sono stato chiamato in causa - ha aggiunto Vannacci - lui proclama che il Festival di Sanremo è simbolo di apertura, cultura ed inclusione e che ha dato ampio spazio a voci e a sensibilità diverse. Pertanto io, sarei l’unica voce e sensibilità diversa a non avere la possibilità a esprimersi nella città dei fiori.
"Non gli va proprio che io vada solo ospite a Sanremo ed è stato preso dall’allergia e ha cominciato a starnutire e a grattarsi - prosegue l'attacco del generale - Si faccia una fiala di Bentelan se proprio non ce la fa smetterla di grattarsi. Sanremo è una città libera e non è un feudo ideologico riservato alla sinistra”.
Ma cosa aveva detto Quesada per scatenare l'ironia cavalcata dal Generale?
"Si tratterebbe di una provocazione evidente, un'operazione studiata per sfruttare la risonanza mediatica della kermesse e amplificare un messaggio divisivo e reazionario - le sue parole riprese dai quotidiani nazionali - Non farebbe ridere neanche se fosse una barzelletta. Il Festival ha raccontato l'evoluzione della società italiana, dando spazio a voci e sensibilità diverse, promuovendo il rispetto delle differenze e il progresso culturale. Vannacci, invece, rappresenta l'esatto opposto: il suo primo libro, Il mondo al contrario, è stato un manifesto di intolleranza, con attacchi contro donne, migranti, persone LGBTQ+ e chiunque non rientri nella sua visione reazionaria della società”.