Chi difende e attacca Jannik Sinner per la mini squalifica. Gli italiani criticati da Bertolucci

Le frasi di Djokovic dopo Kyrgios, Wawrinka, Kafelnikov. E la difesa di Ruud, Gasquet, Vavassori, Draper, Berrettini e Nardi

Chi difende e attacca Jannik Sinner per la mini squalifica. Gli italiani criticati da Bertolucci
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C'è chi si espone e difende Jannik Sinner pubblicamente, mettendoci la faccia, chi ci mette la faccia (ormai da quasi un anno) per denigrarlo a ripetizione e chi ci mette la faccia degli altri - peraltro ignoti, anonimi - come l'ex numero uno  del mondo Novak Djokovic, che si lancia in un azzardo: "la maggior parte dei tennisti pensa che ci sia stato favoritismo". Quali tennisti? Con chi ha parlato "nello spogliatoio" Djokovic?

Chi è contro Sinner

Ufficialmente a prendere posizione contro Sinner (magari senza nominarlo ma postando suggestivi commenti sui social) sono il solito Kyrgios, l'ex numero 1 Kafelnikov, l'ex top ten Stan Wawrinka, che - prossimo ai 40 anni -  è addirittura agghiacciante: "Non credo più in uno sport pulito". Su che basi? Sul miliardesimo di grammo per litro rilevato dalle analisi su Sinner? Cioè niente, una punta di caffè in una piscina olimpionica, la prova provata della contaminazione accidentale?

E ora a sopresa, in modo palese come non aveva fatto prima, lo stesso Djokovic, argomentando in modo un po' troppo approssimativo con i casi - a suo dire trattati in modo diverso - di Simona Halep e Tara Moore. Argomenti già smontati dalla stampa di settore in particolare, che ne ha ricostruito la genesi.

Insomma, conta più la forma della sostanza nella vicenda del campione cresciuto tennisticamente a Bordighera. L'ex numero 1 del mondo, Djokovic, dice che "Sembra quasi che tu possa influenzare il risultato se sei un giocatore di alto livello, se hai accesso ai migliori avvocati. Sinner e Swiatek sono innocenti, è stato dimostrato. Sinner è stato sospeso per tre mesi a causa degli errori e della negligenza dei membri del suo team, che stanno attualmente lavorando nel circuito ed è qualcosa che molti giocatori e io troviamo strano".

Ma se "Sinner e Swiatek sono innocenti ed è stato dimostrato", come dice lui stesso, perché alimentare dubbi? A che pro?

Si dovrebbe aggiungere che i membri del suo team (Umberto Ferrara e Giacomo Naldi) sono stati licenziati da Sinner. Che altro doveva fare?

Insomma, c'è la volontà chiara di gettare ombre, fare apparire come oscuro qualcosa che in effetti non lo è. Perché la stessa Wada che aveva fatto ricorso contro l'assoluzione decisa dall'Itia  - peraltro con una nota diffusa nelle scorse ore - ha precisato testualmente: "la Wada ha verificato e concordato che lo scenario dell’atleta era scientificamente plausibile e ben documentato sui fatti". Punto. Sinner si è preso tre mesi per non avere fatto nulla, per non avere alcuna colpa. Questo dovrebbe dire Djokovic con assoluta chiarezza. Ma non lo fa. Cavalca e - anzi - innalza l'onda.

Sull'altro fronte: chi difende Sinner

Il quasi coetaneo britannico Jack Draper, non ha dubbi: "Conosco Jannik, è un amico e sono sicuro che non abbia fatto nulla di proposito. Ovviamente questo è il nostro sport e siamo responsabili per quello che circola nel nostro corpo. Gli sarà vietato di giocare per alcuni mesi, non credo che sia bello per il tennis che il numero uno al mondo, che ha fatto cose incredibili ultimamente, abbia ricevuto una squalifica. Gli auguro il meglio e spero che stia bene".

Tra chi si è esposto senza se e senza ma c'è il top ten Casper Ruud, che dal Messico, impegnato nell'Uts di Guadalajara, ha detto: "Conosco molto bene Jannik. Io sono con lui, penso che sia un bravo ragazzo. Dopo tutto questo sarà ancora il miglior giocatore del mondo".

A Guadalajnara c'è anche il francese Richard Gasquet: "Jannik è una bravissima persona, ha una grande personalità ed è molto gentile in campo. Tornerà presto, questa è la cosa più importante".

E poi gli italiani, a cominciare da Matteo Berrettini, finito indirettamente nel mirino di Djokovic per aver assunto nel suo staff l'ex fisioterapista di Jannik, Umberto Ferrara, proprio quello che - commettendo una grave leggerezza -  acquistò lo spray con il Clostebol per cicatrizzare il taglio al dito del preparatore Naldi che poi massaggiando Sinner gli trasmise la sostanza. Paradossalmente Sinner è stato squalificato per non aver controllato l'operato dei due dello staff che invece non sono finiti neppure sotto processo. Questa se vogliamo è la vera anomalia di questa vicenda.

"Ho sempre sostenuto Jannik e creduto che la positività fosse frutto di un errore - ha dichiarato Berrettini - Posso immaginare che per lui sia un momento molto difficile. Se l’ho sentito? No, preferisco rispettare il suo desiderio di riservatezza. Credo nello sport. Non so cosa sia successo tra le varie organizzazioni, non faccio l’avvocato, non mi compete. Mi dispiace solo per un ragazzo che, come mostrano le carte, è stato vittima di un errore. Ma Jannik è più forte di tutti noi: tornerà".

Anche Luca Nardi, non si è fatto pregare: «Jannik è un mio caro amico, un bravissimo ragazzo, sono sempre stato dalla sua parte. Ora sono contento che abbia preso la decisione di accettare la proposta della Wada. L’anno scorso per lui deve essere stato un inferno, almeno potrà mettersi tutto alle spalle. Sono sicuro che tornerà a Roma e sbaraglierà tutti.»

E poi Andrea Vavassori, compagno in Coppa Davis, che è andato anche oltre, postando una storia su Instagram: "Tornerai più forte e incazzato di prima… Chi ti conosce sa che hai una mentalità diversa dagli altri. La cosa che mi sorprende veramente è come sei riuscito a gestire tutta questa faccenda e il non aver mai risposto alle critiche di persone che veramente hanno oltrepassato il segno da diverso tempo. Sempre più rispetto per te, forza Jan".

Italiani poco solidali con Jannik? Anche Sonego si schiera

Gli altri italiani non pervenuti. Quantomeno non publicamente, nelle ore immediatamente successive. Cosa che ha fatto indispettire l'ex campione ed ex capitano di Coppa Davis Paolo Bertolucci, che li ha apertamente criticati con una storia su Instagram: "L’ assordante silenzio di quasi tutti i giocatori italiani sul caso di @janniksin mi ferisce".

Va detto che proprio in quelle ore Lorenzo Sonego rilasciava un'intervista a Repubblica nella quale esprimeva chiaramente il suo affetto per Jannik: "Ama il tennis, essere costretto a stare lontano dalle competizioni non farà che aumentare la sua voglia di giocare: a mio avviso lo ritroveremo ancora più solido e forte di prima. Jannik può sempre contare su di me. Ha fatto bene ad accettare (il patteggiamento della squalifica di tre mesi, ndr), la durata dei processi e l'attesa delle sentenze per questi casi sono troppo lunghe e non adatte a uno sport come il tennis”.

E aggiungeva: “Credo che in generale certi giudizi negativi facciano molta più eco degli elogi. Ma sono sicuro che la maggior parte dei tennisti sia con Jannik, perché sanno benissimo che domani potrebbe succedere esattamente la stessa cosa anche a loro. Fra noi tennisti ci sono anche le amicizie vere. Io e Jannik abbiamo un bel rapporto. È molto simile a me: semplice, umile, divertente. Quando riusciamo, giochiamo a Fifa e passiamo tempo insieme”.

Anche Flavio Cobolli (a Guadalajara come Ruud e Gasquet) a domanda ha risposto: “Conosco molto bene Jannik, sono con lui. Penso che sia un bravo ragazzo. Sicuramente dopo tutto questo sarà ancora il migliore giocatore del mondo".

Il ritorno in campo dal 7 maggio a Roma

Il ritorno in campo di Sinner, quantomeno per potersi allenare in strutture ufficiali, è previsto a partire dal 13 aprile. Dal 4 maggio potrà tornare a giocare tornei, giusto in tempo per gli Internazionali di Roma, torneo Master 1000 che prende il via il 7 maggio. Jannik salterà quindi i quattro Master 1000 di Indian Wells, Miami, Monte Carlo e Madrid, oltre ai 500 di Doha e Monaco di Baviera.

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