Liste d'attesa, quattro medici denunciati in Liguria per prescrizioni multiple
I NAS hanno denunciato quattro medici di medicina generale alle autorità giudiziarie competenti della Liguria per falsità ideologica in certificati

I Carabinieri del NAS di Genova, nell’ambito della campagna di controlli sulle liste d’attesa nel sistema sanitario, hanno denunciato quattro medici di medicina generale alle autorità giudiziarie competenti della Liguria per falsità ideologica in certificati, ai sensi dell’articolo 481 del Codice Penale.
Le irregolarità riscontrate
L’indagine ha evidenziato due criticità principali:
- Mancata presentazione dei pazienti agli appuntamenti prenotati, senza alcuna sanzione per il mancato annullamento.
- Prescrizioni multiple per lo stesso esame con priorità diverse, una pratica diffusa che permette ai pazienti di ottenere un posto in tempi più rapidi, ma che gonfia artificialmente le liste d’attesa.
I controlli effettuati tra ottobre e dicembre 2024 hanno rivelato che tra il 10% e il 20% delle prestazioni prenotate nei reparti ospedalieri liguri non venivano erogate a causa dell’assenza del paziente. Per le colonscopie, ad esempio, la mancata presentazione è particolarmente problematica, poiché il paziente deve seguire una preparazione specifica e il posto non può essere riassegnato in tempi utili.
Prescrizioni duplicate: il caso limite
L’indagine ha portato alla luce casi eclatanti di abuso: in alcuni casi, lo stesso paziente riceveva più prescrizioni per lo stesso esame con diversa priorità nello stesso giorno. Un caso limite ha visto un paziente ottenere ben nove prescrizioni di colonscopia, riuscendo a prenotarne otto.
Dati alla mano, tra gennaio e ottobre 2024, a fronte di 817 soggetti realmente bisognosi di una colonscopia, ne sono state prescritte 1.711, più del doppio, alterando la percezione della domanda e complicando la pianificazione delle prestazioni sanitarie.
Ispezioni e conseguenze
Gli accertamenti hanno portato a verifiche presso gli studi dei medici coinvolti, che sono stati deferiti alle procure di Genova, Savona, Imperia e La Spezia. Le indagini proseguiranno per approfondire ulteriormente l'impatto di tali pratiche sulla gestione delle liste d’attesa e sui costi del sistema sanitario.