Opposizione

Luciano Zarbano e i dubbi sulle sponsorizzazioni per l'inaugurazione della pista ciclabile

I dubbi sui soldi ricevuti da ACEA Molise  (socio privato in Rivieracqua con il Comune) e dalla ditta Manelli che ha un appalto in corso con il Comune

Luciano Zarbano e i dubbi sulle sponsorizzazioni per l'inaugurazione della pista ciclabile
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I dubbi sui soldi ricevuti da ACEA Molise  (socio privato in Rivieracqua con il Comune) e dalla ditta Manelli che ha un appalto in corso con il Comune

Zarbano: "Serve il parere dell’Organismo Indipendente di Valutazione e del Responsabile Anticorruzione"

Il Consigliere Comunale Luciano Zarbano solleva dubbi (e perplessità a pedali) sulle recenti sponsorizzazioni che hanno accompagnato l’inaugurazione della pista ciclabile, finite al centro di un curioso intreccio tra pubblico e privato. “L’iniziativa è lodevole – premette Zarbano – ma quando si tratta di fondi, aziende e Comune, la trasparenza deve correre più veloce delle biciclette”.

I protagonisti di questa “gara a tappe” sono ACEA Molise – socio privato in Rivieracqua insieme al Comune – e Manelli Impresa, attualmente impegnata in un contratto d’appalto con l’ente. Due soggetti che, più che sponsor, sembrano concorrenti in un Tour de France della compatibilità amministrativa. Partiamo da ACEA Molise. Se l’elargizione è stata fatta a titolo personale, bene, ma solo se totalmente disinteressata e priva di contropartite (e magari anche con una buona dose di filantropia pasquale). Se invece ACEA ha agito per conto della partecipata, allora serve una Delibera formale, motivazione scritta, pubblicazione trasparente e tutti i crismi di legge. In ogni caso, una cosa è certa: i cittadini hanno diritto di sapere chi paga cosa… e perché. Ancora più delicata la posizione della ditta Manelli, che ha un appalto in corso con l’ente. In questo caso, parlare di “sponsorizzazione” è come offrire un caffè al giudice durante il processo: forse ben intenzionato, ma inopportuno. Le linee guida ANAC parlano chiaro: chi ha rapporti economici con il Comune non può elargire denaro senza che si alzi almeno un sopracciglio… o un intero consiglio comunale. E poi: siamo sicuri che non arriveranno future riserve o richieste “di compensazione”? I conti, si sa, tornano sempre. Prima o poi. “Non si mette in discussione il valore dell’evento, né tantomeno l’entusiasmo per l’inaugurazione – precisa Zarbano – ma serve chiarezza. Perché quando a pagare per un evento pubblico è chi ha un contratto con il Comune, il confine tra cortesia e conflitto di interessi è sottile come un copertone da corsa”.

Il consigliere conclude con una proposta (e una tirata d’orecchie mascherata da suggerimento): “Serve il parere dell’Organismo Indipendente di Valutazione e del Responsabile Anticorruzione. Le regole non sono una catena per rallentare l’azione amministrativa, ma una garanzia per evitare che i cittadini finiscano… travolti dal tandem pubblico-privato. E in questo caso, più che pedalare, serve frenare e controllare”.

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