LUNGA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO A VENTIMIGLIA

Bufera velox, Di Muro replica a Panetta: "Installati dopo tre delibere di Scullino"

"Non c’è stato un bando di gara per scegliere il soggetto proponente, ma è stato scelto un project: una procedura legittima"

Bufera velox, Di Muro replica a Panetta: "Installati dopo tre delibere di Scullino"
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[nk-video player-id="default" video-id="""Sono andato a vedere tutti gli atti: sono sei delibere di giunta: tre di Scullino, tre di De Lucia. Io a questa vicenda sono estraneo, in quanto sono arrivato successivamente a queste decisioni. Non c’è stato un bando di gara per scegliere il soggetto proponente, ma è stato scelto un project: una procedura legittima. L’amministrazione ha aperto la porta ad un soggetto per fare qualcosa di innovativo, mettendo i velox che nel nostro Comune non c’erano”.

Il sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro

replica in maniera decisa alle accuse del consigliere comunale Tiziana Panetta (Federazione civica), che ijn Consiglio comunale lo accusava di tenere ancora accesi dei velox non omologati, malgrado le tante sanzioni annullate dal giudice di Pace, che hanno obbligato il Comune a risarcire 24 automobilisti.

La decisione politica - prosegue il primo cittadino - si è concretizzata con delibera di giunta, votata da Scullino e Panetta (all’epoca assessore, ndr). Questo rapporto con la società privata fa introitare a favore dell’ente il 40 per cento dei proventi derivanti dalle sanzioni. Quindi in una fase iniziale alla ditta, che ha anche delle spese da affrontare, va il 60 percento. Con gli introiti stiamo facendo quello che è previsto dalla legge: asfalti, guardrail, incrementando di organico, contributi e strumentazioni della polizia locale”. 

Riguardo gli autovelox, Di Muro ricorda che sono stati installati

dopo tre delibere dell’ex sindaco Gaetano Scullino e altrettante dell’allora commissario prefettizio, Samuele De Lucia. “La penso come Salvini quando dice ‘sì’ agli autovelox che servono a ridurre drasticamente le morti sulla strada, come nel nostro caso, no agli autovelox che servono solo a fare cassa. Questo è il mio pensiero da sempre”.

Il primo cittadino aggiunge

Voglio far capire alla gente che da una parte c’è qualcuno che vuole mi si veda come il sindaco che difende gli autovelox cattivi, e poi ci sono i paladini che vanno contro. Ma non sono stato io a determinare il numero dei velox, né ho scelto la loro collocazione”.

La replica nei confronti di Panetta scende ancora più nei dettagli

Il tema dell’omologazione viene già trattato e affrontato nella vostra delibera di giunta. Con questa delibera di indirizzo voi avete verificato che erano omologati. Io le chiedo, avvocato Panetta, in quale legge ha trovato la definizione ‘omologato’, nel 2021, quando ha scritto questa delibera. Eppure basterebbe leggere qualsiasi giornale nazionale, per capire che il tema dell’omologazione è un tema non risolto che il ministro Salvini sta cercando di risolvere. Ma è un tema non risolto a livello nazionale, che mette in discussione non solo i velox installati dai comuni, ma anche quelli della polizia stradale installati in autostrada, e qui non possiamo dire che la polizia lo faccia per fare cassa”.

E aggiunge: “Quello che ho fatto io quando mi sono insediato. E' stato chiedere di innalzare a 70 chilometri orari il limite orario sul rettilineo di Porra, fissato a 50. Mi è stato risposto di no. E i segnali luminosi che dite che non abbiamo messo in prossimità del velox, li ha chiesti il prefetto ad Anas, ma Anas non li ha messi”.

Fabrizio Tenerelli

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