Refus d'entree al sindaco di Ventimiglia Ioculano
Un cartello, con su scritti i nomi di alcuni migranti nelle frontiere che hanno cercato di attraversare e un "refus d'entree" al sindaco di Ventimiglia

Un cartello, con su scritti i nomi di alcuni migranti nelle frontiere che hanno cercato di attraversare e un "refus d'entree" (dal francese, rifiuto di ingresso) al sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano (Pd), sono stati appoggiati sulla scalinata del Palazzo comunale di Ventimiglia, intorno alle 20.30, a chiusura della manifestazione "Ventimiglia città aperta", che ha inteso sensibilizzare l'opinione pubblica sulla libera circolazione dei migranti in Europa.
"Abbiamo deciso di concludere questa manifestazione con due simboli - ha affermato Giacomo Mattiello, organizzatore del Prtogetto20k -. Il primo è una targa che riporta i nomi di donne, uomini e bambini, morti a causa del dispositivo della frontiera, non solo qui a Ventimiglia, non solo nel mar Mediterraneo ma in tutte le frontiere che l'Europa ha allargato, a Calais, a Ceuta, ma anche in Africa dove l'Europa ha portato le sue frontiere".
E poi. "Vogliamo che il Comune la lasci per dimostrare che questa città ha un animo solidale che deve emergere". Conclude Mattiello: "Il secondo simbolo che abbiamo qui è un 'refus d'entree': il documento che viene consegnato ai migranti che ogni giorno tentano di passare la linea di confine, viene segnato il nome e vengono rispediti in Italia. Noi lo consegniamo a Enrico Ioculano: sindaco, lei è responsabile delle politiche che ha attuato in questi anni".


