Da Sanremo un progetto per portare a tavola piante e fiori commestibili

Sette i partner - quattro italiani e tre francesi - che grazie a un finanziamento complesso di 1,7 milioni di euro, in tre anni, stanno studiando una serie di soluzioni tecnologiche per portare presto sulla nostra tavola dei nuovi sapori.

Da Sanremo un progetto per portare a tavola piante e fiori commestibili
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Un progetto per portare i fiori commestibili a tavola

Presentato a Sanremo il progetto

Si chiama "Antea" il progetto Interreg, presentato oggi a Sanremo (nella sede del Crea, il partner capofila), per lo sviluppo della filiera emergente dei fiori commestibili mediante la cooperazione transfrontaliera e la ricerca innovativa per la sostenibilità nel settore floricolo. Sette i partner - quattro italiani e tre francesi - che grazie a un finanziamento complesso di 1,7 milioni di euro, in tre anni, stanno studiando una serie di soluzioni tecnologiche per portare presto sulla nostra tavola dei nuovi sapori.

"Immaginate ad esempio di inserire nell'insalata o nella macedonie delle violette coltivate in biologico, così come le begonie - spiega Barbara Ruffoni, responsabile del Crea di Sanremo -. Piante aromatiche che possono essere coltivate in vaso e che la massaia può utilizzare a piacimento. Ma abbiamo anche sapori più decisi, che non sono ancora in commercio, tipo la Agastache e una serie di specie di Tulbaghia, piante dal sapore di aglio".

Le innovazione tecnologiche riguardano più che altro il confezionamento, il trasporto, la coltivazione e la conservazione di queste piante. Ma non è tutto. "Accanto agli esperimenti di coltivazione propagazione - conclude Ruffoni - verranno effettuate prove sui contenuti nutrizionali che possono essere interessanti per l'alimentazione umana, dato l'alto numero di antiossidanti". Il che significa che le piante potrebbero essere utilizzate anche come integratori alimentari.

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