Carnevale le maschere della tradizione italiana

Arlecchino, Colombina, Gianduja Pierrot, Pulcinella Rugantino sono solo alcune delle storiche maschere di Carnevale con cui siamo cresciuti

Carnevale le maschere della tradizione italiana
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Il 14 febbraio del 2021 non è solo il giorno di San Valentino ma quest'anno cade anche il giorno di Carnevale. Ma a  causa dell'emergenza sanitaria molte delle feste in programma potrebbero saltare. Niente carri per le vie cittadine, niente bambini festanti e felici nei loro costumi, niente pioggia di coriandoli né stelle filanti. La pandemia riscrive la nostra vita quotidiana e le nostre abitudini ma non cancella le nostre tradizioni né i ricordi. Da molti anni costumi dei supereroi hanno sostituito le maschere più tradizionali e mentre nei decenni scorsi era facile incontrare più di un Arlecchino alle feste di paese oggi è diventato più raro. Ma quanti di voi si ricordano come ci vestivamo a Carnevale negli anni 70, 80 ed inizio 90?

Le maschere più famose da Arlecchino a Colombina passando da Pulcinella e Pierrot

Arlecchino, Colombina, Gianduja Pierrot, Pulcinella Rugantino sono solo alcune delle storiche maschere di Carnevale con cui siamo cresciuti. Negli anni 70 ma anche 80 erano le più gettonate dai bambini dell'epoca.

Arlecchino

La maschera di Arlecchino da parte della tradizione italiana e proviene dalla Lombardia. È tra le maschere più famose ed è anche conosciuto per il suo vestito dai “cento” colori. Il suo vestito è così colorato perché pur essendo povero i suoi amici in occasione del Carnevale gli regalano dei pezzi di stoffa avanzati dai loro costumi. La leggenda vuole che la mamma gli abbia cucito il vivace costume ma secondo un'altra versione sembra che Arlecchino sia stato al servizio di un avarissimo speziale che lo vestiva con toppe proveniente dai suoi abiti consumati. Durante il periodo della Commedia dell'arte gli attori che lo impersonavano lo hanno trasformato conservando la maschera nera e il berretto bianco. È stravagante ma pieno di astuzia e di coraggio. Soffre di pigrizia. Le sue doti sono l'agilità, la vivacità e la battuta sempre pronta. Il suo antagonista principale è Brighella che come suggerisce il nome è imbroglione ossequioso con i potenti e insolente con i deboli. Per fare un vestito ad Arlecchino ci mise una toppa Meneghino, un'altra Pulcinella, una Gianduja, una Brighella Insolente con i sottoposti e ossequioso con i padroni l'abito che Brighella si vanta di indossare è la livrea, simbolo dell'appartenenza al padrone: calzoni larghi e giacca bianchi listati di verde un berretto a sbuffo e la mezza maschera sul viso.

Gianduja

è originario di Caglianetto, Asti ed è una maschera torinese nata nel 1798. Ha tutte le buone qualità di un popolano piemontese ma è caparbio e sospettoso se non vede chiaro la realtà che lo circonda. Indossa un tricorno e la parrucca con un codino. Ha un costume di panno marrone bordato di rosso con un panciotto giallo e le calze rosse. Sul collo porta un fiocco verde e un ombrello sempre dello stesso colore. Ha le scarpe nero e i calzini rossi. Giandujia è un galantuomo con buon senso e coraggio e ama il buon vino, la buona tavola e l'allegria. È famoso per la sua distrazione

Colombina

è una maschera originaria del Veneto nata a Venezia. L'unica maschera femminile ad imporsi in tani personaggi maschili Colombina è briosa, furba, graziosa, spensierata e parla veneziano. È molto affezionata alla sua signora Rosaura e pure di renderla felice è disposta a combinare imbrogli su imbrogli. Ha un vestito a fiori bianchi e blu che spiccano sulla gonna blu e le calze rosse. Sulla fibbia delle scarpe c'è sempre un fiocchetto azzurro e indossa una cuffia bianca.

Pierrot

La maschera di Pierrot nasce verso la fine del 500 in Italia. Il nome è un francesismo che deriva dal personaggio italiano della Commedia dell'arte Pedrolino.

Pulcinella

Questa maschera con due gobbe e il naso adunco è la più antica del nostro paese. Era già conosciuta ai tempi dei Romani e dopo essere sparita con l'arrivo del cristianesimo è ritornata in auge nel '500 con la Commedia dell'Arte. Questa maschera personifica vizi e virtù del borghese napoletano ma è accolta in tutta Europa. In Inghilterra è Punch, in Germania è Pulzinella e l-lanswurt, in Olanda è Tonelgeek in Spagna Christoval Polchinela. La maschera di Pulcinella si adatta ad ogni ruolo: padrone, servo, domestico, magistrato e quando parla è sempre secco e mordente

Rosaura

Vive ed abita a Venezia con il genitore Pantalone ricco mercante in un bel palazzo sul Canal Grande. La sua cameriera è Colombina che si presta sempre ad aiutare Rosaura a spedire lettere al suo innamorato Florindo

Per quanto riguarda la Liguria abbiamo la maschera di Capitan Spaventa della Commedia dell'arte ma anche quelle genovesi di Baciccia della Radiccia e del suo amico fidato Barudda nati come burattini. Altre maschere regionali importanti sono Ciucciulìn di Savona, Becciancìn di Loano, Nuvarìn di Cairo Montenotte e Baci l'Inciastru di Pieve di Teco.

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