Furbetti del cartellino: udienza rinviata per difetto notifica/ Nessun patteggiamento oggi

Non è stato neppure possibile leggere il dispositivo della sentenza di patteggiamento per otto imputati, in quanto avrebbe creato un'incompatibilità del giudice Luppi nei confronti degli altri imputati.

Furbetti del cartellino: udienza rinviata per difetto notifica/ Nessun patteggiamento oggi
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Si è aperta, stamani, davanti al gip Paolo Luppi, di Imperia, con un rinvio al prossimo 18 dicembre, dovuto al difetto di notifica dell'avviso di conclusioni indagini a carico di due imputati, l'udienza preliminare al processo per truffa ai danni dello Stato e utilizzo indebito del badge marcatempo, che vede nei guai quarantadue dipendenti del Comune di Sanremo, finiti sotto inchiesta nell'ottobre del 2015, per l'infedele timbratura dei cartellini.

Non è stato neppure possibile leggere il dispositivo della sentenza di patteggiamento per otto imputati, in quanto avrebbe creato un'incompatibilità del giudice Luppi nei confronti degli altri imputati.

I patteggiamenti, quindi, con pene che vanno dai 13 ai 19 mesi, dovrebbero essere formalizzati soltanto a fine udienza, quando il giudice su tutti gli imputati.

Hanno scelto la via del patteggiamento: Alessandro Vellani, 57 anni, ex perito agrario assegnato al servizio Progettazione-Arredo urbano (settore Lavori pubblici), che secondo le risultanze investigative della Guardia di Finanza, timbrava il cartellino, quindi usciva durante l'orario di lavoro per dedicarsi al canottaggio; Claudio Castagna, 52 anni, ex messo notificatore; Daniela Spizzo, 50 anni, ex impiegata dell'ufficio anagrafe, Maurizio Bolla, 56 anni, ex ausiliario servizio notifiche, Roberto Tedeschi, 63 anni, programmatore di sistema ed ex responsabile del servizio Anagrafe, Enzo Moretto, 59 anni, ex istruttore amministrativo del servizio elettorale, e infine Mauro Gianforte, 65 anni, ex messo notificatore e Bruno Spadi, 54 anni, ex videoterminalista dell'Anagrafe.

In seguito al blitz della Finanza, scattato il 22 ottobre del 2015, vennero eseguite quarantatré misure cautelari: trentacinque agli arresti domiciliari e otto con obbligo di firma.

Per trentadue dipendenti è scattato il licenziamento. L'inchiesta è coordinata dai pm Maria Paola Marrali e Alessandro Bogliolo. Alcuni legali del collegio difensivo hanno annunciato la probabile richiesta di rito abbreviato per i propri assistiti.

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