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Un sanremese tra gli ideatori della app Renoon

Gabriele Trapani, figlio del noto pediatra, è tra i fondatori della piattaforma per la moda ecosostenibile

Un sanremese tra gli ideatori della app Renoon
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Gabriele Trapani è uno dei quattro fondatori di Renoon, la start up che punta alla moda green. Dopo essersi laureato con la lode in Economia alla Cattolica di Milano, il giovane Trapani, figlio del noto pediatra sanremese, ha frequentato un master a Grenoble.

Gabriele Trapani tra gli ideatori di Renoon

Un ragazzo volenteroso e ambizioso che già mentre studiava ha trovato lavoro in Spagna, a Barcellona presso la Kantox. Successivamente si è trasferito ad Amsterdam dove ha lavorato per oltre due anni presso la PVH Corp. una delle più grandi aziende di moda che include brand come Calvin Klein e Tommy Hilfiger. E proprio ad Amsterdam è nata l’idea di creare la startup Renoon. Insieme a lui ci sono Iris Skrami (la Ceo di Renoon nonché fidanzata di Trapani), Nicolò Tresoldi, e Piero Puttini, tutti tra i 27 e i 28 anni, oltre ad altri 5 collaboratori. Una start up nata 15 giorni prima della chiusura per Covid che, nonostante tutto è in continua crescita e che ha una community di oltre 11mila persone.

Di cosa si tratta esattamente?
A rispondere è la giovanissima Iris Skrami. «La nostra è una start up che punta alla moda green. Nessuno ci crede ma il mondo della moda è uno dei settori più «inquinanti». Quando uno pensa a un capo di vestiario o a un accessorio non pensa a quello che c’è dietro, dalla materia prima, alla tessitura, dalla tintura dei capi a l l’imballaggio per poi terminare con la spedizione. Ogni passaggio è altamente inquinante».

Come è nata l’idea di questa start up?
«Come tutte le cose di maggior successo è nata da una «mancanza». Due anni fa stavo cercando un vestito nero che fosse green. Ebbene ci ho impiegato quasi due mesi a trovarlo. A quel punto ho capito che bisognava fare qualcosa per i consumatori come me. Ecco quindi l’idea e la decisione di imbarcarci in questa avventura con i miei tre amici conosciuti all’Università. Ognuno ha un suo compito. C’è chi si occupa dell’aspetto tecnico, chi delle partnership, chi della parte finanziaria, e chi gestisce il tutto. Siamo una bella squadra»

Avete trovato delle difficoltà a farvi conoscere?
«No, anzi vorrei sfatare il detto che in Italia sia difficile creare start up. Noi abbiamo avuto l’appoggio del Governo Italiano che ci ha supportato in questa nostra idea green. Siamo stati invitati anche a Roma a parlare con il Ministro Rossini»

Chi sono i brand che fanno parte di Renoon
«Abbiamo i grandi brand ma anche giovani stilisti che hanno deciso di puntare tutto sul green. Non è facile ma ci si riesce e soprattutto si possono avere prezzi bassi o più elevati come per i capi cosiddetti "normali". Noi vorremmo che la moda green prendesse sempre più piede. Grazie alla nostra app possiamo accontentare gran parte dei consumatori. Sia coloro che vogliono un prodotto totalmente ecosostenibile, sia chi punta sul vintage o semplicemente sul riciclo. Noi garantiamo a tutti la massima serietà e i controlli necessari. Ovviamente non possiamo fare tutto da soli per cui abbiamo bisogno della nostra community che ci segnali eventuali disservizi o al contrario ci presenti nuove idee»

Quanti prodotti «passano» sotto la vostra lente?
«Renoon "processa" più di un milione di prodotti da più di 200 brand ma solo l’1,5% passa il test del nostro algoritmo. Tra i brand che i clienti possono trovare su Renoon ci sono Stella McCartney, Vestaire Collective e LuisaviaRoma. Ma non solo. Renoon è la prima app in Europa che aggrega differenti piattaforme di scambi di abiti. Il tutto ovviamente in una visione total green»

Simona Maccaferri
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