Mario Ajello impietoso con la città dei fiori

Provocazione o strategia Rai? "Dimenticare Sanremo, la Rai porta il Festival itinerante tra Versilia e Costiera"

Un articolo del giornalista di Messaggero e Mattino fa il giro d'Italia e crea qualche apprensione nei giorni delle trattative tra Comune e tv di Stato

Provocazione o strategia Rai? "Dimenticare Sanremo, la Rai porta il Festival itinerante tra Versilia e Costiera"
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Un articolo choc è stato pubblicato questa mattina dal Messaggero e dal Mattino di Napoli a firma dello stesso giornalista, il noto editorialista romano Mario Ajello. "Rai: Sanremo addio, Festival itinerante tra Versilia e Costiera" il titolo in prima pagina che poi prosegue all'interno con questo titolo: "Dimenticare Sanremo, la Rai porta il Festival in Versilia e in Costiera - Con il comune rivierasco è rottura. Dal 2027 si pensa a una kermesse itinerante attraverso le più belle località italiane da Viereggio a Sorrento, dal Gargano a Senigallia".

L'articolo di Mario Ajello su Messaggero e Il Mattino

Poi a leggere l'articolo, ripreso da svariate testate online nazionali come fosse ormai una verità assoluta, di concreto non pare ci sia molto. Ma nonostante questo c'è chi si spinge (come Affari Italiani) a scrivere che "a  partire dal 2027, con ogni probabilità, la kermesse della canzone nazionalpopolare si svolgerà altrove. Tra viale Mazzini e Sanremo è quasi rottura, il Comune per ospitare l'evento chiede più soldi e inoltre - in base a quanto risulta a Il Messaggero - vorrebbe anche una fetta degli introiti pubblicitari della Rai. L'azienda televisiva e il mondo dei discografici non ne possono più di sottostare al tira e molla rivierasco e sanno che insieme possono portare l’evento dove vogliono e probabilmente spendendo di meno e guadagnando di più".

Le tensioni con i discografici sono note e non più di quattro giorni fa ne avevamo scritto QUI

E ancora: "Resta sullo sfondo l’opzione Torino: lì è nata la Rai e lì s’è svolto con successo nel 2022 l’Eurovision Song Contest - aggiunge Ajello -  Il vero orientamento dei vertici Rai è però, piuttosto, quello di portare il festival - che si fa d’inverno ma ha l’odore e il sapore del mare - in un luogo che sia sulla costa, che non sia una grande città ma un posto bellissimo e allo stesso tempo non capitale d’arte o meta abituale del turismo musicale e artistico, che abbia la sua fama da mettere in campo, non sia difficilmente raggiungibile come invece è Sanremo, non appartenga al solito giro dei posti i cui i grandi cantanti vanno a fare i loro concerti".

Il noto giornalista non è molto indulgente con la città di Sanremo: "Il Comune vuole per se perfino una parte degli introiti di Rai Pubblicità - scrive - e zero ringraziamenti: come se il vero brand di Sanremo non si chiamasse Rai. E rischia di perdere lo spettacolo che in questi decenni ha dato lustro a questa cittadina. La quale però non ha saputo stare al passo con i tempi e all'altezza della fortuna capitatale, modernizzando le sue strutture di accoglienza turistica e innovando se stessa e il teatro Ariston, che è vecchio come gli alberghi, ma prezzi alle stesse e come tutto il resto".

Insomma un giudizio impietoso, sia verso l'amministrazione comunale sia verso la città stessa.

Le ipotesi sul tavolo secondo Ajello

"Varie le ipotesi sul tavolo - conclude Ajello che non cita le sue fonti Rai - Si valuta ad esempio la Costiera. Sorrento potrebbe andare bene anche per la suggestione "Caruso", la famosa terrazza sul Golfo di Napoli che ispirò Lucio Dalla. Ma gli occhi - prosegue Il Messaggero - sono puntati anche su Viareggio. Senza dimenticare l'opzione costa adriatica. Rimini? La Regione Emilia Romagna aprirebbe il salvadanaio all’istante pur di assicurarsi il festival, ma scendendo su quel litorale occhio a Senigallia o più giù al Gargano e la Puglia ha quel suo tono international che è di grande richiamo".

La sensazione che si tratti solo del solito rumoroso temporale estivo c'è tutta, naturalmente. Anche perché Ajello sul messaggero è titolare di una rubrica non a caso ribattezzata Politically (S)correct. Ma è sempre meglio alzare le antenne e provare a capire da dove arrivano i tuoni. Intanto sui social si stanno moltiplicando gli articoli che danno ormai per certo l'addio del Festival a Sanremo a partire dal 2027.

Le parole dell'Ad Rossi: «Noi il Festival possiamo farlo ovunque»

Al contempo, da Viale Mazzini, arriva una dichiarazione ambigua. «L'edizione del 2026 del Festival di Sanremo è già avviata. Le prossime? Noi pensiamo saranno a Sanremo, ma possiamo farlo ovunque». Sono parole dell'amministratore delegato Giampaolo Rossi in occasione della presentazione, a Napoli, dei palinsesti della Tv di Stato. «La Rai dal 2027 farà il suo Festival, con o senza Sanremo. Sono poche, in Europa, le realtà che potrebbero portare una manifestazione simile, noi lo siamo. Il festival di Sanremo esiste grazie alla Rai, di fatto, il festival di Sanremo, è della Rai».

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