Verso la riapertura del posto Polfer: Siap, "Condizioni ancora critiche, servono interventi strutturali"

Fin dall’inizio, il sindacato aveva denunciato la pericolosità degli ambienti di lavoro, privi di un impianto ordinario di areazione

Verso la riapertura del posto Polfer: Siap, "Condizioni ancora critiche, servono interventi strutturali"
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Il SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) annuncia che, dopo mesi di interventi sindacali tecnici e puntuali, si avvicina la riapertura del Posto Polfer della stazione ferroviaria di Sanremo. Ma non si tratta di un ritorno alla normalità: le condizioni operative restano anomale e critiche.

Fin dall’inizio, il sindacato aveva denunciato la pericolosità degli ambienti di lavoro, privi di un impianto ordinario di areazione. L’unico ricambio d’aria possibile era legato all’accensione manuale delle ventole antincendio, un sistema progettato esclusivamente per le emergenze. Ora, queste criticità sono finalmente riconosciute da tutti i soggetti coinvolti, incluso il medico competente della Polizia di Stato e la nuova dirigente del compartimento.

"Le criticità confermate dai rilievi ambientali"

Nei mesi scorsi, RFI – proprietaria degli spazi – ha commissionato diversi rilievi ambientali. In più occasioni, ha sostenuto che il RLS del SIAP non avesse espresso riserve sui risultati. Ma si trattava, secondo il sindacato, di una ricostruzione distorta. La nuova dirigente ha ora ufficialmente smentito quella versione e rettificato la narrazione a verbale.

Il SIAP aveva inviato tre PEC al datore di lavoro, chiedendo che i rilevamenti venissero effettuati con le ventole spente, come nella realtà quotidiana degli agenti. È emerso così che “i poliziotti lavoravano respirando aria stagnante, senza alcun sistema di ventilazione ordinaria attivo, in un ambiente chiuso e frequentato anche da viaggiatori e altri lavoratori”.

"Soluzioni provvisorie per una riapertura parziale"

A seguito delle pressioni sindacali, sono state introdotte prescrizioni sanitarie temporanee, concordate anche con il medico competente. Le misure previste sono:

  • attivazione delle ventole antincendio almeno tre volte al giorno;

  • distribuzione di mascherine protettive se le ventole risultano non funzionanti;

  • rientro del personale Polfer subordinato al rispetto di queste condizioni.

“Le ventole antincendio, lo ribadiamo, non sono pensate per il ricambio d’aria ordinario, ma solo per situazioni eccezionali. Mantenere un’attività lavorativa regolare in questo regime tecnico è inaccettabile”.

"Impianto da rifare, Rfi intervenga"

Secondo il SIAP, ora è compito di RFI stanziare le risorse necessarie per dotare i locali di un impianto di areazione ordinario e conforme alle normative. Solo dopo questo intervento si potrà pensare a revocare le misure transitorie.

“Ci teniamo a precisare che l’assenza di RFI alle riunioni convocate dal Dirigente Compartimentale a nostro parere hanno dimostrato la mancanza di volontà di cogliere l’occasione per instaurare un rapporto costruttivo con chi rappresenta legittimamente i lavoratori della Polizia di Stato senza limitarsi a farlo attraverso le colonne di un giornale”.

Il sindacato chiede inoltre che, una volta ultimati i lavori, vengano eseguiti nuovi rilievi con il coinvolgimento di enti terzi imparziali, come l’ASL.

"Un impegno utile a tutti"

Il SIAP fa sapere di aver presentato la situazione anche al sindaco di Sanremo, sottolineando come le segnalazioni abbiano avuto ricadute positive anche per la sicurezza dei cittadini. Per questo motivo invita il primo cittadino a promuovere direttamente delle controanalisi ambientali a tutela non solo degli agenti, ma anche degli utenti e dei lavoratori della stazione.

"Non è una vittoria di parte"

“Il nostro intervento non ha avuto finalità polemiche o strumentali, ma si è fondato su fatti oggettivi, su segnalazioni documentate e sulla ferma volontà di tutelare i lavoratori della Polizia di Stato e l’interesse pubblico. Il SIAP ha sempre detto la verità, l’ha documentata e oggi può affermare con orgoglio di aver contribuito a riaprire un presidio di legalità, imponendo chiarezza e rispetto delle regole”.

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