I NOMI E I PARTICOLARI

Anziani maltrattati in rsa: ecco chi sono i 24 indagati raggiunti da misura cautelare

Si chiude 32 indagati l’Operazione Praesidium della Finanza su presunti maltrattamenti agli anziani degenti della rsa Le Palme di Taggia

Anziani maltrattati in rsa: ecco chi sono i 24 indagati raggiunti da misura cautelare
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L'inchiesta chiude con 32 indagati, ma soltanto 24 sono stati raggiunti da misura cautelare

Si chiude 32 indagati - soltanto ventiquattro dei quali raggiunti da misura cautelare - l’Operazione Praesidium della Guardia di Finanza, che ha permesso di smascherare una serie di maltrattamenti da parte di operatori socio sanitari e infermieri presso la rsa “Le Palme” di Taggia, oggetto di un altro blitz delle fiamme gialle, a marzo del 2022, che si concluse con 41 indagati.

In particolare, 10 sono i soggetti raggiunti dalla misura degli arresti domiciliari

Giuseppe Trudu, 48 anni, residente a Crevacuore (Biella), (avvocato Daniela Abbo)

Stefania Lanfranco, 50 anni, residente a San Lorenzo al Mare (avvocato Roberto Rum)

Rillana Moreira De Silva, 37 anni, residente a Sanremo (avvocato Giovanni Di Meo)

Alexander Rosapinta, 44 anni, domiciliato a Badalucco (avvocato Barbara Mela)

Paola Tripicchio, 57 anni, residente a Pompeiana (avvocato Ramez El Jazzar)

Lara Lupi, 53 anni, residente a Sanremo (avvocato Ramez El Jazzar)

Francesco Benespera, 55 anni, residente a Taggia (avvocato Salvatore Sciortino)

Angelique Viggiani, 38 anni, residente a Imperia (avvocato Veronica Ardizzone)

Riccardo Pogliano, 61 anni, residente a Sanremo (avvocato Diego Taggiasco)

Julia Cazorzi, 58 anni, residente a Taggia (avvocato Maria Josè Sciortino).

Gli altri 14 indagati raggiunti da misura cautelare sono stati sospesi dall’esercizio di pubblico servizio.

In particolare, per sei è stata decisa la sospensione dell’esercizio di un pubblico ufficio o servizio e “vieta di svolgere, per la durata di 12 mesi, qualunque attività assistenziale e/o infermieristica sia a titolo individuale che presso ospedali, case di cura, residenze protette ed ogni altra struttura pubblica o privata ad esse assimilabile”.

Si tratta di: Pamela Tripicchio, 36 anni, domiciliata a Castellaro (avvocato Simona Carluccio)

Fulvia Pantani, 56 anni, residente a Taggia (avvocato Ramez El Jazzar)

Karen Nina Huaman Yantas, 32 anni, residente a Sanremo (avvocato Cristina Carbone)

Drita Gjoni, 53 anni, residente a Sanremo (avvocato Simona Costantini)

Marisa Di Michele, 60 anni, residente a Sanremo (avvocato Andrea Rovere)

Donatella D’Amico, 60 anni, residente a Taggia (avvocato Fabrizio Cravero).

Per altri 8, invece, è stata decisa la sospensione dell’esercizio di un pubblico ufficio o servizio e “vieta di svolgere, per la durata di 6 mesi, qualunque attività assistenziale e/o infermieristica sia a titolo individuale che presso ospedali, case di cura, residenze protette ed ogni altra struttura pubblica o privata ad esse assimilabile”.

Si tratta di: Daniela Moglan, 47 anni, residente a Sanremo (avvocati Marco Andracco e Giancarlo Giordano)

Francesca Canetti, 50 anni, residente a Sanremo (avvocato Bruno Di Giovanni)

Jean Paul Dipas Chara, 56 anni, residente a Sanremo (avvocato Giovanni Cicerano)

Inca Lidia Chara, 52 anni, residente a Cipressa (avvocato Andrea Artioli)

Silvia Ozenda, 26 anni, residente a Taggia (avvocato Ugo Fogliano)

Graziella Bogazzi, 49 anni, residente a Diano Castello (avvocato Oscar Comazzetto)

Giuseppe Sebastiani, 50 anni, residente a Pompeiana (avvocato Ramez El Jazzar)

Loredana Tavano, 53 anni, residente a Sanremo.

Nel motivare gli arresti domiciliari, alla fine delle quasi trecento pagine di misura cautelare, il gip Massimiliano Botti scrive

Con particolare riferimento a Trudu, Lanfranco, Lupi, Moreira Da Silva, Rosapinta, Paola Tripicchio, Viggiani, Benespera, Pogliano e Cazorzi, che le modalità odiose dei reati loro ascrivibili e l’indole prevaricatrice e violenta ripetutamente manifestata da gli indagati rendono molto probabile la reiterazione di reati contro la persona anche al di fuori dell’ambiente di lavoro e indipendentemente dalla prestazione di attività socio-assistenziale a favore di strutture pubbliche o private”.

Negli atti vengono, quindi, riportati tutti gli episodi con i relativi capi di imputazione. Ne riportiamo alcuni.

Insulti, minacce, violenza fisica in concorso

“E continua a cantare…finché non ti do una manata in mezzo ai denti e te li faccio inghiottire”

Cazorzi, accompagnando S. in camera le dice: “Ma vaffanculo… Troia, sei una grandissima troia e nient’altro”. La degente viene momentaneamente lasciata in piedi vicino al letto. La stessa non rimanendo ferma riceve più volte rimproveri dalla oss e in ultimo le grida: ‘Mo’ ti do una testata in mezzo agli occhi che vedi come la smetti’. Cazorzi poi si allontana per andare a prendere la traversina per il letto, lasciando la degente in custodia alla collega Pamela Tripicchio. Al suo rientro prende una maglietta di S. che si è sporcata mangiando e Cazorzi, in presenza della collega, le inveisce contro dicendo: “E’ una lorda (…) perché non fa altro che cantare e fare la cretina invece di pensare a mangiare (…) è proprio scema questa qua (…) sarà perché già i napoletani non mi piacciono di suo, questa proprio guarda (…) schifosa (…) Basta!’. ‘E continua a cantare…finché non ti do una manata in mezzo ai denti e te li faccio inghiottire’. Dopo aver fatto sedere la degente sul letto, Cazorzi la fa rialzare per abbassarle i pantaloni e, dopodiché, la scaraventa sul letto esclamando: ‘La ciolla che sei. Con me non si scherza’. S. continua a cantare: “Basta! Deficiente! Sei proprio una napoletana cretina sei”. La degente continua a cantare e l’oss replica: “E continua?! Ignorante…’. Poi Cazorzi lancia la coperta su S. coprendole il volto e questa esclama: “Vaffangul a te e mamt!’. Sentendo queste parole, l’oss si avvicina faccia a faccia alla degente: “Cosa hai detto? A chi? A chi?’. S. impaurita: ‘A mia mamma’. L’oss: ‘A ecco, ricordatelo bene… la tua, che è pure zoccola’”. 

Giuseppe Trudu durante il cambio pannolino di una degente che si era sporcata e aveva sporcato il letto

“L’oss, stizzito dalla situazione - è riportato negli atti - prima fa urtare con violenza la degente sul letto, facendole urtare la testa e poi le tira un pugno sulla schiena […] In tutti gli episodi la degente emette grida di dolore». Trudu esclama: ‘Tieni la mano qua… (bestemmia)…e va va… (bestemmia)… sto cazzo di mani, bastardo, alza la testa! Ferma… sto cazzo di mani’”. 

In un’altra occasione: “Si sentono dei rumori verosimilmente riconducibili all’urto dell’ospite contro le sbarre del letto”. Gjoni dice: “Sta a vedere che pugno nella faccia che ti tiro adesso (si sente un forte rumore) e stai che pugno che ti tiro nella faccia, sta a vedere che ti tiro un pugno qua”. Il paziente si lamenta, e Julia Cazorzi dice: “Ti addormento per sempre io e! Vuoi vedere che ti addormento per sempre!”. Il paziente continua a lamentarsi, si sentono dei rumori “verosimilmente riconducibili a delle violenze fisiche che la Cazorzi mette in atto nei confronti dell’ospite», nel frattempo dice: “Te le spacco le mani, ti spacco le mani”.

Fabrizio Tenerelli

Il video dei maltrattamenti

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