ARRESTATI FALSI FINANZIERI CHE AVEVANO COMMESSO TRUFFE ANCHE A SANREMO/ VIDEO

ARRESTATI FALSI FINANZIERI CHE AVEVANO COMMESSO TRUFFE ANCHE A SANREMO/ VIDEO
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Sanremo - Tre uomini e una donna, tutti italiani, sono stati arrestati dalla polizia in collaborazione con la squadra mobile di Torino e di Imperia perche' si fingevano falsi finanzieri per derubare vittime ignare. L'attivita' investigativa della squadra mobile pisana ha mostrato chiaramente il coinvolgimento di tutti i componenti della banda nell'azione illecita, pur riconoscendo un ruolo preminente al sedicente 'comandante' o 'capitano'. Gli arrestati preparavano meticolosamente l'azione, scegliendo l'obiettivo, assumendo informazioni sulla potenziale vittima oggetto della falsa perquisizione. I quattro arrestati disponevano, anche, di una serie di mezzi necessari per approntare la falsa rappresentazione (palette, verbali, pettorine apparentemente riconducibili alla Guardia di Finanza).

La polizia li ha arrestati il 19 gennaio scorso alla barriera autostradale di Carmagnola, nel Torinese, dopo l'ultimo colpo messo a segno a Sanremo (Imperia) ai danni di una famiglia benestante che gli aveva consegnato circa centomila euro tra gioielli, beni preziosi e denaro contante.

In manette sono finiti quattro torinesi: Gianfranco Cassabno, 63 anni, Loris Lunardi, 50 anni, Alberto Poto, 56 anni e Laura Smorgon 41 anni: tutti con l'accusa di furto aggravato in concorso. I malviventi, i tre uomini sono pregiudicati e la donna ha precedenti di polizia, si fingevano finanzieri e sceglievano accuratamente le vittime colpendo in tutta Italia per lo piu' persone benestanti e con l'aiuto, secondo la polizia, di basisti in loco.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della squadra mobile di Pisa, che indaga dall'agosto scorso in seguito a un furto subito con le stesse modalita' da un professionista e fruttato almeno 50 mila euro alla banda, i quattro falsi finanzieri fingevano perquisizioni e sequestri utilizzando tesserini, pettorine, palette e verbali di sequestro intestati alla Guardia di finanza ma in realta' contraffatti. I tre uomini sono ora rinchiusi nel carcere di Torino, mentre la donna e' stata sottoposta all'obbligo di dimora.

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