Carabinieri sul banco dei testi per la spy story truffa per un posto come agente segreto

Sul banco degli imputati ci sono oggi l'ex sovrintendente di polizia, Nicodemo Albanese, di 59 anni, poliziotto congedatosi come assistente,che si era spacciato come agente segreto dell'Aise (ex Sismi) ed Emilio Lopez, poliziotto in congedo

Carabinieri sul banco dei testi per la spy story truffa per un posto come agente segreto
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Si è aperto, davanti al giudice collegiale di Imperia, il processo per una truffa messa a segno contro un italo francese, D.L.G., all'epoca impiegato per Ital-Uil, di Nizza e successivamente per un albergo di Mentone, al quale gli avevano promesso di trovare un posto nei servizi segreti, in cambio di 45mila euro, versati a più riprese.

Sul banco degli imputati ci sono oggi l'ex sovrintendente di polizia, Nicodemo Albanese, di 59 anni, poliziotto congedatosi come assistente,che si era spacciato come agente segreto dell'Aise (ex Sismi) ed Emilio Lopez, poliziotto in congedo, che gli avrebbe fornito informazioni riservate su alcune attività investigative e il quale deve rispondere di rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio.

Come teste è stato ascoltato il capitano dei carabinieri Guido Quatrale, che all'epoca, come comandante del Nucleo Radiomobile di Ventimiglia, aveva effettuato le indagini sulla delicata vicenda. Quatrale ha raccontato tutti i retroscena della truffa e la modalità di versamento del denaro: tramite assegni e contanti che non sono mai stati restituiti.

Ma non è tutto. Ha raccontato pure come lo stesso Albanese avesse elargito parte di quella somma, 15mila euro, per pagare le tasse scolastiche in un istituto internazionale del Principato di Monaco, al figlio di un'altra persona presuntamente truffata. Nel corso della deposizione è emerso che D.L.G., l'attuale parte offesa, aveva conosciuto Albanese quando lavorava ancora al sindacato Ital-Uil, di Nizza.

Albanese si era recato da lui per chiedere di poter ricevere la doppia pensione per un lavoro effettuato in Francia e in Italia. Si è, quindi, appurato che Albanese si era più volte recato al Centro di cooperazione di Polizia e Dogana di Ponte San Luigi, il centro misto di cooperazione italo-francese, dicendo di avere importanti informazioni sulla criminalità organizzata italiana operante in Costa Azzurra e per questo motivo riuscì anche a far organizzare delle riunioni interforze.

Persisi di vista per qualche tempo D.L.G. e Albanese si ritrovano in un albergo di Mentone, dove lavoravano entrambi. Il primo come guardiano notturno. E lì che inizia ad essere messa a segno la truffa, con Albanese che lo invita a cena con altre persone: Lopez, che si presenta come agente dell'Interpol e l'ex consigliere comunale di Ventimiglia Gianluca De Lucia, che veniva indicato come appartenente ai servizi segreti. Il tutto per infondere maggiore credibilità.

Lo inducono a pagare le varie somme, raccomandandosi di non dire niente a nessuno, perchè è il periodo di osservazione dei servizi segreti che vogliono testare la sua riservatezza e attendibilità.

Gli avevano anche promesso, per il futuro, un posto al Parlamento europeo. Quindi, lui continua a versare denaro e a restare in silenzio, ma alla fine si rende conto che qualcosa non funziona, sospetta di essere stato truffato e presenta una denuncia.

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