Genova

"Carlo Carpi non ha problemi psichiatrici, va scarcerato".L'appello del suo avvocato

Secondo l'avvocato Mensi, non sussistono più le condizioni per detenere il suo assistito in carcere

"Carlo Carpi non ha problemi psichiatrici, va scarcerato".L'appello del suo avvocato
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Si arricchisce di un nuovo particolare la vicenda che vede recluso in carcere per stalking, calunnia e diffamazione, Carlo carpi, ex candidato sindaco (lista civica) di Sanremo e Imperia.

"Carpi va scarcerato"

Sono parecchi mesi che Carlo Carpi, tramite il suo avvocato, fa richiesta per commutare la pena in arresti domiciliari, a causa dell'emergenza Coronavirus, che metterebbe la sua salute a rischio. Oggi, l'avvocato Marco Mensi ha reso noto che la richiesta, più volte respinta dal giudice, deve essere accolta. I due principali motivi erano la necessità di censura della posta del suo assistito, misura che è stata dichiarata illegittima (anche nel periodo in cui era attiva, secondo l'avvocato)  Inoltre, viene a mancare la seconda impedenza alla scarcerazione di Carpi, forse la più importante. L'uomo era stato dichiarato affetto da una patologia psichiatrica ed era stato obbligato a essere curato presso il Centro di Salute Mentale. Tuttavia, la diagnosi, resa dallo psicologo del carcere di Marassi, è stata confutata dal medico che avrebbe preso in cura Carlo Carpi, il direttore di ASL 3 Marco Viaggi e dal responsabile dell'equipe psichiatrica dello stesso carcere  Marassi, il dottor Gianfranco Nuvoli. In particolare quest'ultimo ha asserito che, non esseno "malato" ( non sussistendo particolari condizioni cliniche psichiatriche) Carpi non necessita di alcuna cura, rendendo di fatto, inutile il ricovero presso il CSM, come stabilito in precedenza. Per questo l'avvocato Mensi rinnova nuovamente l'appello alla scarcerazione del suo assistito, affinché venga posto, causa pandemia, ai domiciliari. Un accorato appello che nei giorni scorsi era stato rilanciato anche dalla madre dell'imprenditore e politico, (intervistata da La Riviera) e "accudito" dai Radicali imperiesi che avevano offerto la propria sede, senza connessione a internet (all'epoca la censura della corrispondenza era ancora valida), come sede in cui Carpi avrebbe potuto scontare i domiciliari .

 

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