Caso Nadhir Garibizzo: "Il coltello solo per difendermi, non volevo uccidere nessuno"

In tarda mattinata l'interrogatoudienza preliminare in carcere per l'ex medico Nadhir Garibizzo, accusato di tentato omicidio

Caso Nadhir Garibizzo: "Il coltello solo per difendermi, non volevo uccidere nessuno"
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Oggi l'udienza preliminare in carcere

Si e tenuta oggi, nella tarda mattinata, l'udienza preliminare in carcere per il caso dell'ex pediatra Nadhir Garibizzo, che martedì pomeriggio si sarebbe introdotto armato con un coltello, secondo l'accusa, in casa del suo avvocato Elena Pezzetta con l'intenzione di assassinare i figli della donna dopo che quest'ultima aveva rinunciato a difenderlo in un contenzioso civile, eventualità scongiurata dall'intervento del padre dei bambini e di un vicino rimasti feriti nella colluttazione che ne è conseguita.

L'interrogatorio

L'ex pediatra, che ha già scontato una condanna per aver assassinato nel suo studio l'amante, ha respinto le accuse di tentato omicidio ed ha annunciato che ha intrapreso lo sciopero della fame tra le sbarre. Durante l'interrogatorio, al quale oltre allo stesso Garibizzo erano presenti il suo legale Andrea Artioli, il GIP Anna Bonsignorio, ed i PM Alberto Lari e Francesca Sussarellu, l'imputato avrebbe sostenuto che il coltello gli serviva solo come strumento di difesa per respingere un eventuale attacco da parte del marito della Pezzetta. Riguardo alle corde, trovate in suo possesso, che in un primo momento si pensava servissero al suicidio dopo l'accoltellamento dei bambini, il medico radiato dall'albo ha sostenuto "Mi servivano per legare la famiglia del mio avvocato e costringerla a difendermi". Nel frattempo, a Garibizzo, sono stati prescritti degli psicofarmaci.

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