IL CASO

Colpo di scena: il tribunale revoca il concordato a Rivieracqua, cda d'urgenza

"Questa decisione ci mette fortemente in difficoltà", dichiara a caldo il presidente di Rivieracqua, Gian Alberto Mangiante

Colpo di scena: il tribunale revoca il concordato a Rivieracqua, cda d'urgenza
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E' stato convocato un cda urgente da parte della società

Il tribunale di Imperia, riunitosi in sessione collegiale (presidente giudice Silvana Oronzo, a latere: Francesca Siccardi e Martina Badano), ha emesso un decreto con cui revoca il concordato a Rivieracqua, il gestore unico del ciclo integrato delle acque in provincia di Imperia.

"In pratica il tribunale afferma che Rivieracqua ce la fa da sola e che i tempi sono troppo lunghi per una procedura concorsuale, ma questa decisione ci mette fortemente in difficoltà", dichiara a caldo il presidente di Rivieracqua, Gian Alberto Mangiante, che ha convocato un cda in via d'urgenza.

"Cercheremo di trovare un paracadute a questa situazione, anzi ci sembra doveroso". Nel decreto, insomma, si fa presente che la soluzione (ovvero la revoca del concordato) non appare ingiustificatamente penalizzante per la società, che nel tempo ha migliorato la propria posizione complessiva e oggi possiede le risorse per la gestione del servizio, avendo visto una sensibile riduzione del deficit e godendo della fiducia dell'ente d'ambito.

I particolari

Il Tribunale ha chiarito che l’eccessiva durata della procedura è l’unica ragione di revoca del concordato in quanto “allo stato non vi sono elementi sufficienti per suffragare la tesi che siano state poste in essere attività ostative alla corretta informazione dei creditori e concretamente lesive dei loro interessi”.

In questa situazione, Rivieracqua nelle prossime settimane, e subordinatamente alla predisposizione del piano d’ambito da parte del Commissario ad Acta, formulerà una proposta a tutti i creditori che, riprendendo il piano concordatario, grazie anche alla riduzione dei valori di riscatto dei beni appartenenti ai gestori cessati a seguito dei decreti di trasferimento emessi dal Commissario ad Acta, prevedrà la prosecuzione dell’attività e il pagamento dei creditori in percentuale altissima, se non integrale.

Tale proposta verrà inserita, come indicato dal Tribunale, in uno strumento di ristrutturazione dei debiti offerto dall’ordinamento.

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