Braccio di ferro

Comune diffidato dalla Rai per l'utilizzo dei marchi del Festival

Si inasprisce la battaglia legale tra Palazzo Bellevue e Viale Mazzini. Secondo il Servizio Pubblico, il format è suo"

Comune diffidato dalla Rai per l'utilizzo dei marchi del Festival
Pubblicato:

Non si arresta il braccio di ferro tra Comune di Sanremo e Rai.  Alla complessa vicenda legata all'assegnazione del Festival di Sanremo 2026, si aggiunge un altro tassello: viale Mazzini avrebbe diffidato il Comune di Sanremo per la concessione in licenza dei marchi legati alla kermesse a beneficio di altre emittenti.

 

Comune diffidato dalla Rai per l'utilizzo dei marchi del Festival

Lo comunica l'ANSA citando come fonte alcune indiscrezioni trapelate in ambiente Rai. Secondo il Servizio Pubblico, i marchi sarebbero indissolubilmente legati al format elaborato proprio dalla televisione di stato. Sarebbero, dunque, due gli scenari che si svilupperebbero. Il primo con un operatore concorrente che elaborasse un format di Festival sostanzialmente sovrapponibile alle passate edizioni. In questo caso sarebbe violato il diritto d'autore della Rai.

Il secondo caso prevede un format sostanzialmente diverso, ma che utilizzi i marchi festival, di fatto, secondo gli avvocati di Viale Mazzini, facendone un uso ingannevole. Ricordiamo che sia il brand "Festival di Sanremo" che quello "Festival della Canzone Italiana" sono di fatto, come ha riconosciuto anche il Tar Liguria, proprietà del Comune di Sanremo.

 

E' notizia di oggi, per altro, che Palazzo Bellevue ha scelto di costituirsi in giudizio contro i ricordi presentati dalla stessa Rai e Je srl contro la delibera di indirizzo che fissava le condizioni per la manifestazione di interesse propedeutica all'assegnazione per uso commerciale dei brand sanremesi.

L'iter si era avviato lo scorso dicembre quando il Tar aveva sancito come illegittimo l'affidamento diretto di Festival di Sanremo  alla Rai, obbligando l'ente ad allargare alla concorrenza, proprio in seguito al ricorso di una cordata di addetti ai lavoro della discografia interessati alla gestione della kermesse.  Tra i punti importanti della delibera, la base d'asta a 6,5 milioni di euro e l'1% degli introiti pubblicitari per le casse di Palazzo Bellevue.

 

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali
Necrologie