FERRAGOSTO ALL'ASCIUTTO

Crisi idrica a San Bartolomeo, il sindaco Urso pronto a chiedere i danni

"Come sindaco continuerò a prendermi gli insulti per questa situazione, perché alla fine siamo noi a metterci la faccia, ma chi ha sbagliato dovrà pagare"

Crisi idrica a San Bartolomeo, il sindaco Urso pronto a chiedere i danni
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Crisi idrica

"Come sindaco continuerò a prendermi gli insulti per questa situazione, perché alla fine siamo noi a metterci la faccia, ma chi ha sbagliato dovrà pagare e sono pronto a chiedere i danni".

A parlare è il sindaco di San Bartolomeo al mare, Valerio Urso (indipendente di area centrodestra), il quale interviene sulla crisi idrica, che da giorni ormai interessa la piccola località balneare, dove spesso manca l'acqua, perché il gestore di Imperia Amat ha diminuito la pressione sulla conduttura per evitare guasti dell'acquedotto e quindi nuovi black out idrici, come già accaduto in passato.

"Il nostro è un Comune di 3.200 abitanti, che in questi giorni ha una popolazione di circa venticinquemila persone, contando i turisti di alberghi e seconde case - spiega Urso -. Sono stufo di essere fermato da albergatori, che mi dicono che la clientela scappa, perché non può farsi una doccia alle 18, in quanto manca l'acqua".

Anche se l'acquedotto di Imperia è gestito da Amat, il primo cittadino punta il dito contro Rivieracqua, gestore unico del ciclo integrato delle acque in provincia di Imperia. "C'è una sentenza del 9 luglio scorso, che obbliga i vecchi gestori ancora in carica a cedere gli impianti - afferma Urso -. Le nostre bollette arrivano con l'intestazione di Rivieracqua, dunque è questo l'ente che deve rispondere". Urso si rivolge al presidente di Rivieracqua, Gian Alberto Mangiante, che è anche sindaco di Lavagna (Genova): "Gli farei provare quello che stiamo passando in questi giorni". Il primo cittadino chiede la convocazione di un tavolo urgente in Prefettura.

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