Delibera storica di Arera: "I conguagli maxi bollette vanno restituiti". Scajola: "Nostro lavoro corretto"
Arriva il pronunciamento, atteso spasmodicamente degli imperiesi, dell'autorità competente

Arera, l'autorità incaricata di approvare le tariffe idriche, il cui pronunciamento era atteso da tempo nella provincia di Imperia si è espressa: "I conguagli per le maxi bollette vanno restituiti".
La delibera di Arera che straccia i conguaglio maxi bollette
Con la delibera con cui approva l'adeguamento tariffario, stabilito dalla struttura commissariale dell'Ato Idrico, retta dal sindaco di Imperia e presidente della Provincia Claudio Scajola, Arera sottolinea dei punti importanti per i cittadini imperiesi che nell'ultimo periodo sono stati raggiunti da bollette esorbitanti, in quanto contenevano al loro interno i conguaglio relativi al riassestamento e alla sfrondatura della giungla di tariffe che contraddistingueva l'Ato idrico imperiese.
Il documento di Arera, taglia fuori dall’aggiornamento tariffario gli anni 2020 e 2021, in quanto già fatturati sulla base del consumo minimo impegnato per le utenze non domestiche e contestualmente, annulla i conguagli di quasi 4 milioni di euro che Rivieracqua, la società mista pubblico provata che gestisce il servizio idrico, avrebbe dovuto riscuotere fino al 2029, imponendone altresì la restituzione ai cittadini a partire dal prossimo anno.
Tuttavia, le nuove tariffe sono state approvate, per il periodo che va dal 2024 al 2029, ma a delle condizioni. In primis, la revisione stessa del sistema tariffario, con l’adozione del criterio pro capite per la parte variabile della bolletta, in modo da riflettere il numero effettivo dei componenti familiari. Invita infine l'Ato a garantire il riequilibrio economico-finanziario della gestione, pur nel rispetto della restituzione agli utenti.
E, peraltro, mette nero su bianco che le tariffe debbano essere aggiornate sulla base della qualità tecnica del servizio, pertanto, eventuali e future modifiche dovranno passare attraverso una futura verifica biennale.
«I cittadini hanno il diritto di sapere cosa devono pagare. Non la mala gestione passata di Rivieracqua»
«Arera - spiega l'avvocato Enrico Panero, portavoce di una serie di istanze dei cittadini che, nei giorni scorsi, ha ottenuto una prima vittoria con una bolletta Rivieracqua sospesa dal giudice di pace di Sanremo - non ha fatto altro che applicare il diritto, sulla base di quanto espresso anche dal Difensore Civico, interrogato dai cittadini e dai giudici ordinaria che hanno accolto i ricorsi. Ora vedremo come Rivieracqua restituirà i denari ai cittadini. L'importante è che i contribuenti abbiano piena contezza di quanto e cosa debbano pagare sul serio. Non sono loro a dovere versare 4 milioni di euro per appianare la mala gestione delle passate amministrazioni di Rivieracqua».
«Siamo pienamente soddisfatti della deliberazione di Arera, che conferma le tariffe vigenti e più in generale la correttezza del lavoro che abbiamo svolto dall’inizio del mio incarico, ovvero da febbraio 2023. Ogni interpretazione che si allontana da ciò la reputo imprecisa e fuorviante. Invito tutti a comprendere appieno la decisione di Arera». Con queste parole il Commissario ad acta dell Ato idrico Ovest Imperia Claudio Scajola commenta la deliberazione pubblicata oggi dall’Autorita di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) con cui per la prima volta si approvano le tariffe dell’Egato Ovest dal 2016 e approva integralmente le tariffe adottate dall’attuale commissario ad acta con riferimento al biennio 2022 2023 e per il periodo 2024 2029.
L’unico rilievo posto da Arera - spiegano dalla Provincia - è quello relativo al biennio 2020/2021 in ragione della mancata applicazione del minimo impegnato per utenti non residenti, per importi pari a circa 2.300.000 . Tale importo non sarà restituito durante l’annualità in corso, ma recuperato in tariffa nella revisione 2026/2027 per gli utenti di Riveracqua degli anni 2020/2021.