Elettore non vuole misurare la febbre al seggio: presidente lo autorizza a votare
Il presidente di seggio, che è autorità deputata a decidere caso per caso, dopo aver ascoltato il parere della Prefettura ha dato il proprio benestare

Febbre
Un elettore di Ventimiglia si è presentato alle urne chiedendo di votare, ma chiedendo di essere esentato dalla misurazione della febbre.
Il presidente di seggio, che è autorità deputata a decidere caso per caso, dopo aver ascoltato il parere della Prefettura ha dato il proprio benestare e l'avente diritto ha così potuto esprimere la propria preferenza. Il caso è avvenuto ieri al seggio numero 18, ma la notizia trapela solo ora. Al centro della discussione c'è la decisione del Comune di Ventimiglia di misurare la febbre agli elettori, prima dell'ingresso alle urne.
Dall'amministrazione spiegano
che è stata applicata l'ordinanza sulle misure preventive per il contenimento dei contagi da Coronavirus, rinnovata per l'ultima volta, lo scorso 4 agosto, la quale prevede l'uso di mascherina, igienizzante e misurazione della febbre, quando si entra nei luoghi pubblici.
A quanto si apprende alcuni elettori, che hanno voluto mantenere l'anonimato, hanno rinunciato a votare, per paura di essere bollati come “untori”, nel caso in cui fosse stata riscontrata una temperatura corporea superiore al limite. Quest’ultimi, tuttavia, avrebbero potuto (e potranno ancora, fino alle 15) chiedere l’esenzione, lasciando l’ultima parola al presidente di seggio.
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