Coronavirus

Fabrizio Sorgi presidente FIVA "Il mercato di Ventimiglia è sicuro"

Il rappresentante sindacale replica spiegando perché il mercato non è un problema e come sono rispettate le misure di sicurezza

Fabrizio Sorgi presidente FIVA "Il mercato di Ventimiglia è sicuro"
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Anche se per alcuni cittadini la situazione al mercato del venerdì di Ventimiglia sembra poco sicura, sulla questione interviene Fabrizio Sorgi, sindacalista presidente provinciale FIVA Confcomercio (Federazione Italiana Venditori Ambulanti), nonché coordinatore regionale della stessa sigla, per chiarire ogni dubbio.

"Il mercato è sicuro, plauso alle forze dell'ordine"

"Il mercato di Ventimiglia è sicuro - spiega, Sorgi, che ha il suo banco nel mercato cittadino della Città di Confine e in molte altre piazze della provincia di Imperia - ci sono tutte le misure di sicurezza disposte dai Dpcm e il mio plauso va alle forze dell'ordine, alla polizia locale e agli stuart cittadini che, con eleganza, si assicurano che le misure di sicurezza siano rispettate. Il mercato non è un luogo dove la gente "stanzia", ci si muove parecchio e si indossa la mascherina. Tra le altre cose, se qualcuno non dovesse averla, la forniamo gratuitamente noi ambulanti. Ci sono delle linee guida stabilite dal CTS e dal governo per riaprire le attività, una riapertura che abbiamo atteso per tre mesi, di cui ci fidiamo." E poi "Certo è che con il picco agostano, al mercato di Ventimiglia, come in tutte le altre piazze e in tutte le altre attività, i clienti aumentano. Ma le misure di sicurezza sono garantite".

"Le misure disposte dal governo funzionano"

"Siamo stati chiusi in casa, causa lockdown per tre mesi - continua Sorgi - e ogni giorno sentivamo al TG i bollettini che registravano migliaia di morti al giorno. Ora, invece, nei bollettini, si registrano pochi morti al giorno, molti asintomatici e una situazione tendenzialmente migliore rispetto ai mesi scorsi. Questo - spiega - è perché le misure adottate dal governo hanno funzionato. Il Comitato Tecnico Scientifico, di cui mi fido,  ha stabilito che, seguendo determinate linee guida, era possibile riaprire per determinate attività, perché hanno gli strumenti e le competenze per farlo. E non è un caso se l'Italia è diventata un metro di paragone per le altre nazioni sulla gestione dell'emergenza. Quindi generare paura, per qualcuno che magari si abbassa la mascherina per poi rialzarla subito, creare attenzione mediatica nei confronti di situazioni episodiche, quando tendenzialmente, le misure che adottiamo funzionano, può danneggiare le attività, come noi ambulanti, che cercano di riprendersi dal lockdown. Ci sono altre situazioni - aggiunge - che sono pericolose, non i mercati, che rispettano tutte le misure di sicurezza. Penso alle partite negli stadi a porte chiuse, quando per le strade i tifosi si assembrano, per esempio". E' una situazione delicata anche per gli ambulanti, che come altre categorie stanno forse finalmente iniziando a tirare un sospiro di sollievo dopo i tragici giorni della quarantena, in un periodo storico che impone, a tutti i cittadini, di osservare le regole e sostenere la propria comunità, nella necessità di mantenere alta la guardia per sconfiggere il virus.

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