Festival: niente sospensiva per il ricorso JE, si discute a ottobre
Determinante ora il pronunciamento del Consiglio di Stato per sbrogliare la matassa relativa alle prossime edizioni della kermesse

Niente sospensiva, si discute nel merito a ottobre (il 17). Questo è quanto ha stabilito il Tar della Liguria a margine della richiesta presentata dagli avvocati di Just Entertainment nell'ambito del ricorso presentato dalla società contro la manifestazione di interesse del comune di Sanremo per affidare lo sfruttamento economico dei brand "Festival di Sanremo" e "Festival della Canzone Italiana".
Festival: niente sospensiva per il ricorso JE, si discute a ottobre
La Just Entertainment di Sergio Cerruti aveva chiesto di sospendere, dopo avere impugnato la manifestazione, in attesa che si pronunciasse il Consiglio di Stato in merito all'altro grande procedimento relativo all'organizzazione del Festival di Sanremo. Palazzo Bellevue, di contro, aveva richiesto al Tar non solo di non concedere la sospensiva, ma di non accogliere direttamente il ricorso per una serie di ragioni. La principale: JE non ha i requisisti, espressamente elencati, per partecipare, tanto che non ha presentato neanche un'offerta. L'unica, sul tavolo in Comune a Sanremo, rimane quella di Viale Mazzini. Le spese per la fase compensate tra le parti.
Nella sentenza del Tar si legge: «Le ragioni di parte ricorrente esigono un approfondimento proprio della fase a cognizione piena; all’esito del bilanciamento dei contrapposti interessi, è opportuno fissare la trattazione di merito ai sensi dell’art. 55, co. 10 c.p.a».
Il comma 10 dell'articolo 55 del Codice di Procedura Amministrativa recita: «Il tribunale amministrativo regionale, in sede cautelare, se ritiene che le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa con ordinanza collegiale la data della discussione del ricorso nel merito». Quindi, occhi puntati sulla discussione nel merito fissata per l'autunno.
La JE - che aveva protocollato a febbraio 2023 un'offerta per l'organizzazione - è la società che aveva presentato il primo ricorso al Tar contro l'ultima assegnazione diretta alla Rai della kermesse (valida per i Festival 2024 e 2025). Il Tar aveva accolto il ricorso e obbligato di fatto Palazzo Bellevue a imbastire la manifestazione di interesse e aprire al mercato.
La partita al Consiglio di Stato
Resta ancora aperta la partita al Consiglio di Stato, con verdetto atteso entro questa settimana. L'organo dovrà decidere in merito al ricorso di Rai e Sanremo contro la sentenza del Tar. E' un elemento cardine che subordina anche la discussione di ottobre con JE (che lamenta una manifestazione di interesse cucita su misura alla Rai). Le decisioni importanti: se JE sia mai stato effettivamente un interlocutore valido per Palazzo Bellevue e se la procedura di affidamento diretto sia valida. Sarebbero pronunciamento tranchant per il ricorso al Tar.
Nel caso in cui il Cds ritenesse l'affidamento diretto una procedura legittima, secondo le memorie depositate, non si esclude che il comune di Sanremo, come spiegato dal sindaco Mager a suo tempo, non si avvalga di questa formula. In caso contrario, con la strada spianata, Palazzo Bellevue procederà con la fase negoziale della manifestazione di interesse con la Rai, unico operatore ad avere presentato un'offerta. Ricordiamo che a base d'asta c'è un corrispettivo per Sanremo pari a 6,5 milioni di euro più l'1% delle entrate pubblicitarie e diverse condizioni accessorie, come la collaborazione nell'organizzazione e nella trasmissione di diverse manifestazioni, Area Sanremo e risultati in termini di ascolti non inferiori al 15% rispetto agli anni precedenti.