Frode ai migranti: Morra e De Mita restano in carcere
Il Tribunale del Riesame ha rigettato l'istanza di scarcerazione nei confronti di Gianni Morra e della fidanzata di lui: Manuela De Mita

Frode ai migranti
Il Tribunale del Riesame di Genova ha rigettato l'istanza di scarcerazione o, in alternativa, agli arresti domiciliari, nei confronti di Gianni Morra, 62 anni, di Cuneo e della fidanzata di lui: Manuela De Mita, 48 anni, di Asti (entrambi arrestati a Sanremo), considerati i personaggi chiave dell'operazione Patroclo, che il 17 luglio scorso ha portato in carcere quattro persone (tra cui i soci occulti della cooperativa sociale Caribu), per una presunta frode sui contributi statali destinati ai migranti, nella gestione dei centri di accoglienza di Sanremo e Vallecrosia. Sono tutti accusati, a vario titolo, di truffa, frode e autoriciclaggio.
Lo stesso tribunale, nei giorni scorsi, aveva già rigettato l'istanza di incompatibilità territoriale avanzata dalla difesa, che aveva chiesto di spostare il processo a Cuneo, dove sarebbero avvenuti i versamenti dei soldi distratti ai migranti sarebbero, ma il procuratore aggiunto Grazia Pradella ha dimostrato come il reato più grave, l'autoriciclaggio, sia stato commesso a Sanremo, dove vivevano i due indagati principali e quindi sia competente il tribunale di Imperia.
Il Collegio aveva anche concesso i domiciliari a Guido Tabasso, 67 anni, avvocato di Torino, col ruolo di consulente, che essendo stato sospeso dall'Ordine degli Avvocati, non può reiterare il reato, rimettendo in libertà, per motivi di salute e perché interrogata dal pm: Antonella Morra, 58 anni, residente a Cuneo, sorella di Gianni.