Frontalieri a rischio per l'articolo 93 del Decreto Sicurezza

C'è un nuovo rischio legato alla circolazione con targhe monegasche da parte di frontalieri residenti in Italia e alle disposizioni del Decreto Sicurezza

Frontalieri a rischio per l'articolo 93 del Decreto Sicurezza
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C'è un nuovo rischio legato alla circolazione con targhe monegasche da parte di frontalieri residenti in Italia e alle disposizioni del Decreto Sicurezza, in particolare l'articolo 93. "Ieri e nei scorsi giorni, sono stato contattato da alcune persone titolari di aziende in Francia e residenti in Italia - spiega il membro della Consulta regionale dei frontalieri, Roberto Parodi -. L'articolo 93 del decreto sicurezza da delle possibili interpretazioni mettendo a rischio queste persone. Ho contattato il ministero degli interni chiedendo una possibile circolare che vada a eliminare questo dubbio e risolvere anche questo problema".

Ecco la lettera

Onorevoli, sottosegretari del Ministero degli interni, Stefano Candiani e Nicola Molteni .Ringraziando ancora per la nuova norma che andrà a risolvere il problema dei veicoli aziendali,condotte dai frontalieri, del Principato di Monaco, Svizzera e Repubblica di San Marino.

Sorge comunque un altro caso.

I titolari di aziende in paesi Europei, il nostro caso Francia, e residenti in territorio italiano, sono soggetti a una interpretazione dell'articolo 93 1 ter.

É chiaro che si tratta di una interpretazione che si può dare alla legge in modo differente ma questo li può obbligare a rivolgersi al giudice di pace in caso di sanzioni.

Un titolare di impresa individuale, con veicolo immatricolato Francia, riporta sul libretto di circolazione il proprio nome questo da luogo a una possibile interpretazione errata considerandola come mezzo privato e di conseguenza non rientra nei casi che configura l'articolo 93.

Queste persone si trovano nell'assurdità di potere circolare in qualsiasi paese di Europa tranne che nel proprio di residenza, obbligandoli a trasferirsi al estero con conseguente disaggi per gli stessi oltre una perdita di imposta sul redditto allo stato e perdita dell'economia delle città dove risiedono attualmente.

Credo che tutto questo sia risolvibile senza cambiare la legge ma con una semplice circolare chiarificatrice da parte del Ministero degli Interni.

Ringraziando ancora per la vostra disponibilità, porgo i miei più cordiali saluti

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