Cerimonia a Genova

Giorno del ricordo: premiati tre studenti del Vieusseux

Premiati nel concorso regionale per ricordare le vittime delle Foibe e dell'esodo Giuliano Dalmata

Giorno del ricordo: premiati tre studenti del Vieusseux
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Diego Bruno Gastaldi, Giulia Raimondo e Lorenco Lako sono i tre studenti del Liceo Scientifico Vieusseux di Imperia, accompagnati dalla professoressa Sofia Martino, premiati in Consiglio Regionale per i loro scritti sul ‘Giorno del ricordo’.

 

Giorno del ricordo: premiati tre studenti del Vieusseux

‘Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la verità, impegnarsi per garantire i diritti dei popoli’, questa la denominazione completa dell’iniziativa regionale giunta alla sua ventitreesima edizione e conclusasi oggi con le premiazioni suddette a margine della seduta solenne dello stesso Consiglio.

«Un tema tanto delicato quanto importante – dichiara l’assessore regionale Marco Scajola, presente all’iniziativa odierna -. Commemorare le vittime delle foibe, ricordarne l’esodo e soprattutto farlo con i più giovani è fondamentale affinché queste cose non accadano mai più. Parliamo di una delle pagine più tragiche e dolorose della nostra storia sulla quale è giusto riflettere coinvolgendo gli studenti. A loro vanno i miei sentiti complimenti per gli interessanti lavori svolti».

Giorno del ricordo
L'assessore Scajola con gli studenti imperiesi vincitori

 

La commemorazione

Istituito nel 2004, il Giorno del Ricordo (10 febbraio), celebra la memoria degli italiani massacrati negli eccidi delle Foibe e gli esuli giuliano-dalmati. Si resero responsabili delle stragi, tra il 1943 e il 1945,  i partigiani Jugoslavi e il "Dipartimento per la Sicurezza del Popolo". Bersagli gli italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia collegati ai partiti Fascista e Nazista, collaborazionisti o comunque invisi al nascente regime comunista di Tito. Le vittime stimate tra le 3mila e le 5mila, anche se alcune fonti riportano 11mila italiani massacrati (cifre, secondo la comunità degli storici, raggiungibile solo sommando anche i caduti nella guerra antipartigiana).  Curiosità: solo una minima parte delle vittime venne effettivamente gettata negli "inghiottitoi" carsici chiamati Foibe, la maggior parte delle vittime morì nei campi di prigionia jugoslavi se non addirittura durante la deportazione verso gli stessi.

 

La conseguenza immediata fu l'esodo giuliano dalmata, noto anche come esodo istriano, è un evento storico consistito nell'emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini di nazionalità e di lingua italiana dalla Venezia Giulia (comprendente parte del Friuli Orientale, l'Istria e il Quarnaro) e dalla Dalmazia, nonché di un consistente numero di cittadini italiani (o che lo erano stati fino poco prima) di nazionalità mista, slovena e croata, che si verificò a partire dalla fine della seconda guerra mondiale (1945) e nel decennio successivo. Si stima che i giuliani (in particolare istriani e fiumani) e i dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine ammontino a un numero compreso tra le 250.000 e le 350.000 persone.

 

La seduta a Genova

«È fondamentale conservare il ricordo di chi ha perso la vita nelle foibe e delle centinaia di migliaia di nostri connazionali costretti all’esilio: si tratta di una delle pagine più buie della storia italiana, una tragedia per lungo tempo taciuta e ignorata dagli italiani stessi. Commemorarla è un dovere sia per onorare la memoria delle vittime, che hanno affrontato in prima persona grandi sofferenze e sono state costrette a lasciare le proprie case, che nei confronti delle nuove generazioni, alle quali bisogna trasmettere il ricordo di quanto successo in modo da scongiurare silenzio e indifferenza».

Così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, che questa mattina ha preso parte alla seduta solenne del Consiglio regionale dedicata al Giorno del Ricordo in memoria degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, uccisi o costretti all'esodo al termine della Seconda Guerra Mondiale, che ricorre il 10 febbraio.

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Il governatore Bucci con gli studenti

 

L’orazione ufficiale della seduta è stata curata da Davide Rossi, docente di Storia del diritto al corso di laurea in Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trieste e presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Fiumani, Istriani e Dalmati.

 

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