Il killer è incapace: difesa chiede revoca del carcere
Era incapace di intendere e di volere, al momento di commettere l’assassinio: Alessandro Verrigni, 42 anni, l’artigiano edile accusato di omicidio

Killer
Era incapace di intendere e di volere, al momento di commettere l’assassinio: Alessandro Verrigni, 42 anni, l’artigiano edile di Sanremo, accusato di omicidio volontario per aver ucciso, il 21 giugno scorso, con quattro coltellate (una all'addome, due al petto e una alla mano destra) il barista Ferdinando Foschini, di 63 anni. Il delitto si consumò, verso le 18.30, in via Padre Semeria, nella città dei Fiori.
La perizia
E’ quanto risulta dalla perizia medico legale, realizzata dallo psichiatra Gabriele Rocca, di Genova, su disposizioni del gip Massimiliano Rainieri e depositata, oggi, in tribunale a Imperia. Alla luce del referto, l’avvocato della difesa, Luca Ritzu, ha annunciato che chiederà nei prossimi giorni la revoca della misuca cautelare in carcere, in quanto Verrigni non è imputabile. Il giudice potrebbe, quindi, disporre la misura di sicurezza provvisorio del ricovero in una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems).
L'omicidio
A inchiodare Verrigni, che in questi mesi ha seguito la linea del silenzio, sono le testimonianze di diverse persone. Per uccidere il rivale, Verrigni avrebbe utilizzato un coltello da cucina, con lama di circa trenta centimetri, che tuttavia non è mai stato ritrovato.
Stando a quanto finora ricostruito: l’uomo, in sella al proprio scooter Kimco avrebbe speronato la moto di Foschini, facendolo cadere a terra. Quindi, avrebbe estratto il coltello infierendo più volte sul suo corpo. All'origine del delitto ci sarebbe la disputa ci sarebbero alcuni presunti debiti della vittima nei confronti del suo aggressore.
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