Il Riesame nega la scarcerazione di Aldobrandi per motivi di salute
Il tribunale del Riesame di Genova ha rigettato, per il “pericolo di fuga”, il ricorso contro l’ordinanza del tribunale di Imperia

Il tribunale del Riesame di Genova ha rigettato, per il “pericolo di fuga”, il ricorso contro l’ordinanza del tribunale di Imperia, che negava la sostituzione della misura cautelare in carcere, per motivi di salute e per l’età, nei confronti di: Salvatore Aldobrandi, 75 anni, originario di San Sosti (Cosenza), ma da anni residente a Sanremo, condannato, il 15 dicembre scorso all’ergastolo, per omicidio volontario aggravato dai motivi abbietti, per avere ucciso Sargonia Dankha, 21 anni, di origini irachene, naturalizzata svedese, sparita nel nulla nel primo pomeriggio del 13 novembre del 1995 a Linköping, in Svezia, e il cui corpo non è mai stato ritrovato. Aldobrandi risulta affetto da aritmia atriale.
Gli avvocati della difesa, Mario Ventimiglia e Fabrizio Cravero
avevano impugnato la la decisione di primo grado. Citando la sentenza 16864 del 2018 della Cassazione, nel motivare il rigetto dell’appello spiega che: “In tema di misure cautelari, l’attualità e concretezza del pericolo di fuga, di cui all’articolo 274 comma 1, lett.b) codice procedura penale, deve essere accertata apprezzando tutti gli elementi utili risultanti dagli atti, quali il comportamento processuale ed extraprocessuale, i precedenti penali, le modalità del fatto e l’entità della pena, dai quali desumere la volontà e capacità dell’indagato di darsi alla fuga. (Fattispecie in cui la Corte ha annullato con rinvio l’ordinanza cautelare nella quale l’esistenza del pericolo di fuga dell’indagato era stata affermata sulla base della generica esistenza di solidi e ramificati contatti con l’estero, desunti dall’elevato numero di telefonate da e verso l’estero)”.
Fabrizio Tenerelli