IL TERRIBILE ROGO DI SANREMO: 2 MORTI, 13 ALLOGGI INAGIBILI, 22 FAMIGLIE SFOLLATE/ E UN MISTERO: LE CAUSE

IL TERRIBILE ROGO DI SANREMO: 2 MORTI, 13 ALLOGGI INAGIBILI, 22 FAMIGLIE SFOLLATE/ E UN MISTERO: LE CAUSE
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Sanremo - Tredici appartamenti (al quarto, quinto e sesto piano) dichiarati inagibili e undici nuclei familiari sgomberati. E' questo il bilancio dell'incendio dell'appartamento situato al quinto piano di una palazzina a sei livelli di strada Mongioie (angolo con via Galileo Galilei), a Sanremo, costato la vita ad Anna Maria Baricordi, 67 anni, morta carbonizzata nel letto (dal quale non ha potuto allontanarsi per motivi di salute) e al marito di lei, Massimo Contatti, 67 anni, cuoco in pensione, che pare si sia lanciato dalla finestra per sfuggire alle fiamme.

Gli inquilini sfollati hanno trovato ospitalità: chi nella residenza per anziani "Casa Serena" e chi da amici o parenti; mentre i carabinieri della locale compagnia che indagano sull'accaduto hanno organizzato servizi anti sciacallaggio con una pattuglia fissa fuori dallo stabile per evitare razzie negli alloggi disabitati. Ancora imprecisate le cause del rogo, al vaglio dell'autorità giudiziaria.

Si pensa che ad aver innescato il fuoco possa essere una sigaretta lasciata accesa dalla donna, che nel frattempo potrebbe essere addormentata. Alcuni vicini avevano detto che la donna era sottoposta a una ossigenoterapia e che il rogo potrebbe essere stato innescato dall'esplosione della bombola, dovuta al contatto dell'ossigeno col calore della sigaretta. Tuttavia, finora è un'ipotesi che non trova riscontri, così come quella dei solventi utilizzati dal marito che amava dipingere.

Secondo la testimonianza di alcuni vicini, una volta divampato l'incendio, il marito, dopo essere riuscito ad avvisare i vigili del fuoco, sarebbe uscito sul terrazzo gridando aiuto e dicendo: "Mia moglie è a letto, non riesco a domare le fiamme". A quel punto alcuni vicini lo hanno visto con le braccia in fiamme e quest'ultimo si sarebbe lanciato dalla finestra non avendo ormai più alcuna via di scampo.

Non si esclude, però, che possa essersi accasciato e caduto per sbaglio o che avesse tentato di aggrapparsi a qualche altro terrazzo, non riuscendo ad afferrare la ringhiera per via delle braccia in fiamme. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Barbara Bresci che potrebbe disporre l'autopsia sulla salma delle due vittime, più che altro per chiarire la dinamica dell'accaduto. Non ci sarebbero, almeno per ora, responsabilità da parte di terze persone.

Fabrizio Tenerelli


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