Imperia: fanalino di coda per occupazione in Liguria. Report della Cgil

Imperia: fanalino di coda
La provincia di Imperia resta fanalino di coda in Liguria per l’occupazione; ha smesso di decrescere a livello demografico, ma è la prima nella regione come percentuale di stranieri residenti. Riguardo il turismo, invece, gli arrivi sono superiori alle presenze, segno della scarsa offerta. Questo, in estrema sintesi, è quanto si evince dal report 2018 dell’Ufficio economico ligure della Cgil, presentato stamani nella sede imperiese del sindacato, in via Sonnaz.
Marco De Silva
“Come si dice: il malato ha ripreso un po’ di colore, ma non è guarito - commenta Marco De Silva, responsabile dell’Ufficio economico regionale ligure della Cgil -. L’occupazione ha recuperato un tre per cento, rispetto al minimo storico del 2017, ma resta bassa. Meno positivo è il fatto che a crescere è soltanto il lavoro indipendente: dunque, artigiani, commercianti, partite Iva e collaborazioni”.
Strana occupazione
In provincia di Imperia circa un terzo dei lavoratori occupati, il 33 per cento (percentuale più alta della Liguria), è indipendente. Demografia. Con un calo dello 0,22 per cento, si può parlare di stabilità demografica, ma aumentano gli stranieri resdienti, pari all'11,5 per cento; con una crescita del 4,8 per cento rispetto al 2017. In vetta troviamo romeni, seguiti da albanesi, marocchini, turchi e, più staccati, gli altri Paesi.
“Sono quelli che fanno più figli - ancora De Silva - e che possono garantire, se non un ricambio, almeno una continuità”. Torniamo al lavoro. Quella di Imperia è la provincia in cui si lavora di meno e ci sono più disoccupati. La disoccupazione giovanile, in particolare, è del 43,3 per cento: di sette punti sopra la media ligure e tre su sopra quella nazionale.
Fulvio Fellegara
“Due sono i punti di criticità e di intervento, se vogliamo svoltare - afferma il segretario provinciale imperiese della Cgil, Fulvio Fellegara -. Il tema delle infrastrutture e dei collegamenti esterni e interni è il primo. Penso al completamento del raddoppio ferroviario da una parte e dell’Aurelia Bis dall’altra. Ciò avrebbe un’immediata ricaduta sull’occupazione, soprattutto quella edile e darebbe una prospettiva di miglioramento e promozione per il futuro”.
Aggiunge Fellegara: “I dati del primo quadrimestre del 2019 segnano una ripresa del turismo, con 5,3 per cento in più di arrivi, a fronte di una crescita dell’1,5 per cento come presenze. Questa forbice segna in maniera plastica il nostro problema, dovuto a un numero di pernottamenti molto basso rispetto ai nostri competitor. A Nizza, ad esempio, le presenze sono il doppio. E’, quindi, necessario lavorare di più sulla permanenza dei turisti, con un occhio particolare al calendario delle manifestazioni e alle opportunità territoriali, per fare in modo che il turista si fermi di più. Ciò significherebbe anche meno contratti a weekend, nel settore turistico, e meno extra in nero”.
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