Indagato il Prefetto di Imperia Alberto Intini: omicidio colposo

Il dottor Alberto Intini era questore di Firenze quando avvenne la tragica morte dell'artificiere Giovanni Politi

Indagato il Prefetto di Imperia Alberto Intini: omicidio colposo
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C'è anche l'attuale prefetto edi Imperia Alberto Intini, all'epoca dei fatti Questore di Firenze, tra i sette indagati  per omicidio colposo nell'inchiesta sulla tragica fine dell'artificiere della polizia di Stato Giovanni Politi, 51 anni, morto il 25 febbraio dello scorso anno per le ferite riportate nell'esplosione avvenuta  nella caserma Fadini di Firenze.  Il nome del prefetto - che sapeva di essere indagato fin dal settembre scorso, quando ricevette l'invito a comparire dalla procura di Firenze - figura nell'elenco delle persone a cui è stato notificato l'avviso di chiusura delle indagini.

Intini è finito indagato dal sostituto procuratore Fabio Di Vizio nella sua qualità di "datore di lavoro" del poliziotto. Le altre personalità locali finite nell'inchiesta sono il dirigente  ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico,  i due responsabili del servizio di prevenzione e protezione, tutti della questura di Firenz che si sono succeduti nell'incarico a partire dal 2012, oltre a tre artificieri.

Secondo la ricostruzione del pm Di Vizio, l'esplosione mortale sarebbe avvenuta a causa dell'eccessivo e irregolare accumulo di materiale esplodente  in un locale inizialmente destinato a spogliatoio, situato  al primo piano della caserma Fadini.  Politi aveva l’hobby del modellismo e quando si scatenò l'inferno stava lavorando con la smerigliatrice e la morsa nel locale. Le scintille innescarono il materiale presente sul bancone da lavoro, tra cui fuochi pirotecnici. L’esplosione fu tale da scaraventare l’artificiere contro il muro alle sue spalle. Le fiamme innescarono il resto del materiale pirotecnico che si trovava nella stanza e il fuoco raggiunse quindi l’armadietto nel quale era stipato altro esplosivo. Lo scoppio che investì in pieno Politi ne causò la morte, mentre l'incendio si propagò nell'ala della caserma dove si trovava lo spogliatoio provocando seri danni alla struttura.

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