Isola d'Elba, un viaggio nella storia napoleonica

Non solo spiagge ed enogastronomia in questo straordinario territorio toscano

Isola d'Elba, un viaggio nella storia napoleonica
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Spiagge e enogastronomia non sono le uniche motivazioni che spingono, ogni anno, migliaia di visitatori verso l’Isola d’Elba. Questo straordinario territorio toscano, peraltro facilmente raggiungibile consultando la biglietteria online BluNavy con orari e prezzi low cost dei traghetti per l'Elba, è infatti un’immancabile destinazione per chi vuole approfondire la storia napoleonica toccando con mano alcuni dei più evidenti passaggi dell’intera vicenda del noto condottiero francese. Ma non solo.

Fondamentalmente, infatti, l'isola è sempre stata molto ricca di giacimenti di ferro, tanto da essere usata come miniera fin dall'epoca etrusca. La principale città portuale è infatti chiamata non a caso Portoferraio, richiamando così i concetti di porto e di ferro. Tuttavia, per la sua straordinaria bellezza, l’isola è stata poi apprezzata anche per altre motivazioni più turistiche: i Romani, ad esempio, amavano andare in vacanza in questo territorio e godere delle sue splendide ville. Nel Medioevo e durante il Rinascimento i possedimenti dell’isola cambiarono più volte “proprietari”, ed anche interessante notare come i Medici cambiarono il sistema minerario da tunnel a cielo aperto. Dalla seconda guerra mondiale, l'economia dell'isola si è spostata sempre più verso la dipendenza dal turismo.

Ad ogni modo, in ambito europeo, l'Elba è sicuramente più conosciuta per il fatto che Napoleone vi fu ricondotto in esilio dal 3 maggio 1814 al 26 febbraio 1815. Si tratta di un evento che ha avuto un impatto notevole sul paesaggio di Portoferraio, già dominato da fortificazioni cinquecentesche - tra cui un bastione mediceo, costruito da Bernardo Buontalenti nel 1558 - e da strutture tardo settecentesche volute dal granduca Pietro Leopoldo.

L’attrazione principale, in tale contesto, è certamente la Villa dei Mulini, che era la residenza pubblica dell'imperatore e che anche per questo è il più importante sito napoleonico dell'Elba. In seguito alla sconfitta dell'esercito francese a Lipsia e al successivo trattato di Fontainebleau, Napoleone, in mani nemiche, fu costretto ad abdicare il 4 aprile 1814. L'ex imperatore arrivò a Portoferraio la sera del 3 maggio 1814 a bordo della fregata inglese Undaunted.

Una volta giunto qui, si dedicò subito a stabilire un'efficiente organizzazione, basata sulle stesse formule e tecniche burocratiche dell'impero. La Villa dei Mulini fu acquistata e adattata ad uso napoleonico dall'architetto Paolo Bargigli, che demolì alcuni mulini a vento per farne un bel giardino all'italiana, e costruì al piano terra una sala da ballo. Pochi mesi dopo, Napoleone, che aveva seguito personalmente non solo il progetto architettonico ma anche la scelta delle decorazioni e degli arredi, si stabilì nel piccolo palazzo, completamente decorato da Vincenzo Antonio Revelli, il pittore di corte dell'Elba.

Altro punto di grande attrazione è la Villa di San Martino, residenza privata dell'imperatore che si trova nella zona più verde fuori Portoferraio e vicino a San Martino. Come la maggior parte degli uomini più facoltosi dell’epoca, Napoleone pretese una casa estiva per passare i mesi caldi all'ombra. Le decorazioni di questa villa sono tuttavia meno eccessive rispetto a quanto era abituato Napoleone, che scelse di decorare solo alcune stanze simboliche.

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