IL CASO DELL'ALLEVAMENTO DI CAPRE

Lettera anonima al sindaco di Pigna: "Si fa terrorismo e non hanno il coraggio di firmarsi"

Una lettera anonima, scritta a mano, è stata recapitata al sindaco di Pigna, Roberto Trutalli, sul caso dell'allevamento di capre

Lettera anonima al sindaco di Pigna: "Si fa terrorismo e non hanno il coraggio di firmarsi"
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La lettera riguarda la mancata autorizzazione a realizzare un allevamento di capre

Una lettera anonima, scritta a mano, è stata recapitata al sindaco di Pigna, Roberto Trutalli, sulla vicenda che riguarda il mancato via libera alla realizzazione di un allevamento di capre. Si tratta della lunga e tortuosa vicenda giudiziaria, che a ottobre del 2022 era culminata con l’accoglimento da parte della II Sezione del Tar della liguria del ricorso presentato dagli imprenditori, Andrea ed Elisa (la figlia) Littardi, che avevano chiesto un giudizio di ottemperanza da parte del Comune di Pigna sulla sentenza dello stesso tribunale amministrativo (risalente all’aprile del 2022), nell’ambito del ricorso contro la mancata autorizzazione a realizzare un allevamento sino a 500 capre con tanto di caseificio, malgrado in passato fosse stata deliberata la pubblica utilità dell’opera. Ora si attende il secondo grado di giudizio del Consiglio di Stato.

Le dichiarazioni del sindaco di Pigna, Roberto Trutalli

Corte dei Conti di Genova e di Roma e parla dei danni che potrebbe avere il Comune di Pigna da un eventuale risarcimento. “Si vuol fare del terrorismo e non c’è neppure il coraggio di firmare la lettera - afferma il sindaco di Pigna, Roberto Trutalli -. Ho ricevuto la lettera dalla Prefettura di Imperia, ed è gravissimo che non sia stata spedita direttamente a noi”.

E aggiunge: “Sono disponibilissimo a incontrare questo gruppo di cittadini, mi sento tranquillissimo, anche perché si tratta di una vicenda che ho ereditato. Come Comune, inoltre, abbiamo attivato la Conferenza dei Servizi. Abbiamo un ente sovraordinato a noi, che è la Regione Liguria, che ci darà delle indicazioni. Aspettiamo il progetto”. Secondo il primo cittadino: “Ci stiamo muovendo, ma l’errore fu all’origine nel 2009, quando non si diede continuità a quella pratica. Ci sono, poi, anche dei parametri da rispettare, che non stabilisco io”. E conclude: “Se si sentono vessati da una politica contraria, mettiamoci a un tavolo e parliamone”.

Fabrizio Tenerelli

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