Lettere e mail ai pazienti, due medici-candidati di Sanremo condannati dal Garante Privacy
Diecimila euro di multa e segnalazione all'Ordine dei medici per Claudio Battaglia e Thomas Fero

Si è chiusa con una sanzione di 10mila euro ciascuno l'istruttoria avviata dal Garante della Privacy nei confronti di due medici impegnati nell'ultima tornata elettorale a Sanremo, l'oncologo Claudio Battaglia e il giovane medico di medicina generale Thomas Fero, finiti nei guai per aver inviato ai propri pazienti lettere e email con le quali li invitavano a votarli alle elezioni.
Le accuse del Garante
"Il trattamento dei dati personali effettuato dal dott. Claudio Battaglia, risulta illecito - sentenzia il Garante nel provvedimento reso pubblico nei giorni scorsi- nei termini su esposti, in quanto posto in essere in violazione dei principi di “liceità, correttezza e trasparenza” e di “limitazione della finalità”. E ancora: "il dott. Claudio Battaglia ha trattato i dati personali di numerosi suoi pazienti (circa 50) -acquisiti nell’ambito del rapporto fiduciario finalizzato alla prestazione di cure oncologiche- per un vantaggio personale legato alla sua presentazione alle elezioni del Comune di Sanremo del 2024. Per i medesimi motivi si ritiene opportuno trasmettere il presente provvedimento all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Imperia a cui il dott. Claudio Battaglia risulta iscritto".
Un provvedimento analogo è stato emesso nei confronti del dottor Fero, candidato a sostegno di Gianni Rolando (come del resto lo stesso Battaglia), che nei mesi scorsi era già stato sanzionato dall'Asl1 con una multa di circa 590 euro. Un'aggravante per Fero era il fatto che la mail fosse stata inviata a circa 500 pazienti e che a tutti i destinatari fosse visibile l'indirizzo degli altri. "Il dott. Fero - scrive il Garante - ha trattato i dati personali di numerosi pazienti (circa 500) -acquisiti nell’ambito del rapporto fiduciario finalizzato alla prestazione di cure- per un vantaggio personale legato alla sua presentazione alle elezioni del Comune di Sanremo del 2024".
Battaglia alle pazienti: "Come si è fidata di me per la malattia..."
Scrive il Garante della Privacy a proposito del dottor Battaglia: "L’Ufficio è venuto a conoscenza da una segnalazione e da alcune notizie stampa che il dott. Claudio Battaglia, chirurgo oncologo, iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Imperia, avrebbe inviato, in occasione delle ultime elezioni comunali presso il Comune di Sanremo, ad alcune sue pazienti affetti da una specifica malattia oncologica (tumore della mammella) una lettera in cui, dopo aver ricordato il percorso diagnostico e terapeutico effettuato dalla destinataria del messaggio, le sue competenze in materia e i ruoli professionali ricoperti, ha formulato la seguente richiesta: ”Le chiedo pertanto, come quando ha avuto fiducia in me per la malattia, di averla anche su questa scelta che, le assicuro, nasce da motivazioni assolutamente legate alla volontà di essere ancora una volta utile a Sanremo” (lettera acquisita in atti)".
La difesa di Battaglia nella memoria al Garante
Lo scorso 12 agosto 2024 il dott. Claudio Battaglia aveva presentato una memoria difensiva:
“Se è certamente vero che trattasi di persone da me curate nel corso degli anni, tale primo contatto ha rappresentato l'"occasione" per l'instaurazione di un rapporto di natura privata, in ragione del quale, in assoluta buona fede e senza alcun dolo non ho ritenuto che la mia condotta fosse assoggettabile alla normativa in materia di protezione dei dati personali.”;
“Infatti, a fronte di migliaia di casi operati e curati dal sottoscritto ho desiderato contattare solo alcune Signore con le quali si era creato un rapporto più stretto e personale; nello specifico approssimativamente una ottantina, anche se le lettere inviate sono circa cinquanta”;
“Ciononostante, e con mia ingenua sorpresa, appena inviate le prime comunicazioni ne ho ricevuto contestazione da alcuni giornalisti cui era stata consegnata una copia. Ho immediatamente provveduto a bloccare l'invio delle ulteriori lettere e ho ritenuto opportuno presentare ufficialmente a mezzo stampa le mie scuse nei confronti delle destinatarie laddove io ne avessi urtato la sensibilità o le avessi messe a disagio”;
“Ciò nondimeno, ho ritenuto che la riservatezza delle destinatarie fosse stata da me adeguatamente rispettata, attraverso: l'invio di una lettera specificatamente personale all'interno di una busta chiusa priva di qualsiasi logo e/o dicitura la scelta di non affidare la spedizione al servizio postale ma a un distributore privato appositamente incaricato, che ovviamente non era stato messo a conoscenza del contenuto delle missive, e al quale mi sono rivolto appositamente per assicurarmi che le lettere non venissero smarrite ma fossero correttamente recapitate”;
“Mi scuso profondamente per la mia inesperienza nell'osservare la normativa privacy in un settore che non è il mio, ma è stata la prima volta che mi sono impegnato in una tornata elettorale e, come detto, sarà senza dubbio l'ultima”.
La difesa di Thomas Fero
Dal canto suo Thomas Fero ha presentato una memoria nella quale tra le altre cose sosteneva “la scarsa conoscenza della materia vista la professione esercitata” e che “L’Ordine dei medici non ha mai previsto alcun corso di formazione riservato alle modalità di trattamento dati personali dei pazienti secondo le disposizioni del Garante della Privacy".