Maestra va in pensione e invita tutti quelli che l'hanno conosciuta a una festa

Dai bambini ai nonni vigili tutti invitati al Pit Stop "La Vesca"

Maestra va in pensione e invita tutti quelli che l'hanno conosciuta a una festa
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Maestra va in pensione e invita tutti quelli che l'hanno conosciuto a una festa

Dai bambini ai nonni vigili tutti invitati al Pit Stop "La Vesca"

La maestra Anna Maria Matone ha deciso di festeggiare la sua pensione dopo 42 anni di lavoro in un modo speciale. Già perchè la simpatica maestra non si è accontentata di una pizza tra le colleghe e un brindisi a scuola ma ha pensato di organizzare una grande festa per il 30 giugno.

L'appuntamento è per tutti alle 16 al Pit Stop "La Vesca". "Sei stato bambino a Villa Vigo dal 1980 in poi? (o anche mamma, papà, nonna, nonno, maestra, assistente, tata, cuoca, bidella o bidello, nonno-vigile?" queste le persone invitate per dire "arrivederci" alla Matone.

Una maestra dai mille interessi come si capisce dall'intervista fatta da La Riviera e che qui riportiamo integralmente:

Maestra Matone ci racconti la sua storia. Lei è di Sanremo?
«No, sono nata in Abruzzo, sotto il Gran Sasso, a ridosso di un bosco di robinie. Ambiente rurale con una scuola di campagna dove sentivo ripetere ogni giorno che i ragazzi devono studiare. Fu allora che capii che da grande mi sarebbe piaciuto fare la maestra»

Quando si è trasferita a Sanremo?

«Dopo gli studi, a 19 anni, mi sono sposata e trasferita in Liguria, a Sanremo»
Ha iniziato subito a lavorare nella scuola?
«Diciamo di si. Grazie allo S.N.A.L.S. nella persona di Maria Lina Rondelli che mi ha avviato nel sistema scolastico. Ho vinto anche due concorsi superati.
Quando ha iniziato a insegnare?
«Avevo 20 anni. Ho fatto prima 5 anni di supplenze saltuarie nella Scuola Elementare. La più lunga, al Borgo, dove ho avuto la fortuna di conoscere le migliori eccellenze della docenza sanremese.
Nel ‘79, il Primo Incarico annuale nella Scuola dell’Infanzia a Vallebona dove ho rivissuto qualcosa della mia Scuola a Rapino Un’avventura, tutti i giorni, per arrivarci. E, la mattina, accendere la stufa a cherosene, passare a ritirare il pane all’Alimentari della piazza, e Svizzere dal macellaio nei caruggi, poi arrivava la Cuoca Gina ed era un’allegria. Pensi che quasi tutti i bambini avevano il permesso di andare a casa da soli. E, i genitori e la gente del paese mi chiamavano Signora Maestra»
Quando è arrivata a Villa Vigo?
«Nel 1980. Questa era una scuola di città, completamente diversa da Vallebona. Un mondo a metà tra il «vecchio» (la maestra Anna Lovato!) e il nuovo (Carolina D’Auria, Rosalba Carli, Rosalba Moraglia,...). Un team di insegnanti all’avanguardia. In quegli anni cominciava il rinnovamento della Scuola dell’Infanzia.
E, per me , tutta una vita da dedicare all’insegnamento»
Quindi lei è una maestra tutta «casa e scuola»?
«Diciamo che tutti i miei hobby erano riconducibili alla scuola. Arte postale, Fotografia, corsi di ogni genere. Per 15 anni mi sono occupata del laboratorio di ricerca musicale. Sono stati i momenti più belli. I bambini di 4 anni danno delle vere soddisfazioni. Non scrivono, non producono, a scandagliano, visionano, scelgono. E, così facendo, la fisionomia dello stare insieme non è per età ma per curiosità. Il loro è un esprimersi sulla sperimentazione e sull’ingenuità del gesto, Con l’arrivo nel ‘90 del direttore didattico Sergio Maria Conti che è rimasto con noi 25 anni è cominciato il boom di Villa Vigo. Ci siamo inventati i Progetti più strani, le famiglie ci seguivano... o sono passata al Laboratorio di Lingua Italiana e Francese e al Gruppo dei Bambini di 5 anni.
Sono seguiti decenni di Attività collaborative con la Direttrice Maria Gioseffi della Bottega d’Arte Sanremo, edizioni magistrali di Educazione alla Sicurezza Stradale con il Vigile Urbano Anacleto Lacchetta, corrispondenze con lo scrittore francese Gilles Montelatici e l’Artista bresciano Roberto Formigoni che ha realizzato i Francobolli d’Artista per la mia pensione. A tutt’oggi, mi dedico a iniziative che mi fanno vivere meravigliandomi»
Cosa vuol dire essere maestra d’asilo?«Fare la maestra d’asilo, non è una questione di far scegliere ai bambini tra ozio e attività, ma limitarsi a offrire loro una compagnia amorevole quando sono più piccoli , e il senso della nostra esperienza quando diventano più grandi. Dopo 40 anni, ricevo consensi dai miei ex alunni che hanno ben interiorizzato questo»
Lei ha organizzato una festa particolare per salutare la scuola..
«Ho deciso di festeggiare alla Vesca, il 30 giugno alle ore 16.00! Un ringraziamento infinito va alla mia collega di sezione Vanda Albano che ancora si meraviglia»
Dal 1° luglio cosa farà?«Andrò avanti in cerca di enigmi più utili. Rivedrò i ritmi quotidiani per soddisfare meglio le esigenze che verranno. Ho 2 nipotini, Andrea 6 anni e Noè quasi 9. Viaggerò»
Simona Maccaferri

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