Miranda, dal Camerun alle cucine della Spes: una storia di integrazione

Ventimiglia - Aiuto cuoca d’eccezione nel laboratorio culinario della Spes di Ventimiglia. Perché, sotto la referenza del personale specializzato, da qualche tempo a coadiuvare nei lavori c’è Miranda Ngo Biyack, 19 anni del Camerun giunta a Ventimiglia lo scorso anno insieme ad altri migranti.
Ed è davvero un bell’esempio di positiva integrazione, inclusione sociale e lavorativa quello che riguarda Miranda. Ngo Biyack arrivò nella città di confine insieme al marito e al figlio a maggio del 2016, nel periodo finale della sua seconda gravidanza. Accolta con la famiglia al Centro diocesano per i profughi delle Gianchette, pochi giorni dopo il suo arrivo a Ventimiglia mise al mondo la piccola Sharifa Maria (LEGGI QUI).
La famiglia ha chiesto poi asilo all’Italia, e si è fermata nella città di confine, dove il primogenito ha iniziato a frequentare la scuola dell’Infanzia. Ed è nel contesto di percorsi dedicati ai profughi che, nell’ambito di progetti attivati dalla Caritas Intemelia in collaborazione con la Spes di Ventimiglia, a Miranda è stata data una borsa-lavoro a tempo determinato con la mansione di aiuto cuoca presso il laboratorio culinario della stessa Spes. Un compito che Miranda svolge con entusiasmo, visto che cucinare è per lei una passione.
Ed è anche tramite “lezioni di cucina” sui piatti della tradizione italiana, ligure e ventimigliese, che Miranda sta imparando la lingua italiana, usi e consuetudini del nostro Paese, acquisendo inoltre giorno dopo giorno competenze di cui potrà usufruire nel mondo dell’occupazione.
La famiglia resterà a Ventimiglia? “Ammesso di trovare un lavoro stabile per mio marito e per me sì, perché Ventimiglia ci piace, ci stiamo bene e abbiamo iniziato anche delle nuove amicizie” dice Miranda.
Lorella Gavazzi
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