CONIUGIO E UCCISIONE DEL CANE

Omicidio di Rocchetta: il legale di Sartori ricorre in Appello contro due aggravanti

L’avvocato Rosso è ricorsa in Appello, nei confronti di Fulvio Sartori, 81 anni, che uccise la moglie il 19 aprile 2021

Omicidio di Rocchetta: il legale di Sartori ricorre in Appello contro due aggravanti
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Contestate le aggravanti del coniugio e dell'uccisione del cane

L’avvocato Roberta Rosso ha presentato ricorso in Appello, nei confronti di Fulvio Sartori, 81 anni, l'uomo, che il 19 aprile del 2021, a Rocchetta Nervina, in alta val Nervia, ha ferito mortalmente alla gola la moglie, Tina Boero, di 80 anni, e successivamente ha ucciso anche il cagnolino, Luna. In primo grado, lo scorso 10 maggio, venne condannato dalla Corte di Assise di Imperia a 16 anni e 4 mesi di reclusione. Il collegio escluse le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi, ritenendo l’uccisione del cane come reato in continuazione rispetto all’omicidio della moglie.

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A Sartori venne riconosciuta la seminfermità come diminuente prevalente rispetto alle quattro aggravanti contestate e Rosso, nel proprio Appello ne ha contestata due: quella del coniugio e dell’uccisione del cane

I motivi dell'Appello spiegati dall'avvocato

Fermo restando che la sentenza di primo grado è stata equilibrata - afferma il legale - e che sono state accolte le ragioni della difesa, perché comunque il giudice ha escluso quasi tutte le aggravanti, è rimasto il rapporto di coniugio. Pur essendo fuor di dubbio, che sotto il profilo civile, la vittima era la moglie; questo elemento, tuttavia, non costituirebbe una aggravante, ma la ragione dello stato depressivo che ha dato luogo al delitto”.

Insomma, secondo il legale Sartori avrebbe agito per liberare la moglie - affetta da depressione - dal dolore e della sofferenza, sapendo di non poterla più accudire per l’avanzata età. Dunque, per l’avvocato Rosso, il rapporto di coniugio fu causa scatenante. In Appello viene impugnata anche l’aggravante dell’uccisione di animale. Anche in questo caso, Sartori, a detta del difensore, volle evitare ulteriori sofferenze al cane.

Fabrizio Tenerelli

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