Golfo Dianese

Prete con la cocaina sospeso dal Vescovo

Già a settembre il prete era balzato agli onori della cronaca perché trovato in stato confusionale da uso di stupefacenti durante una gita con un gruppo di scolari

Prete con la cocaina sospeso dal Vescovo
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Don Silvano Dematteis di nuovo nei guai

Sospeso da tutti gli atti il sacerdote della diocesi Albenga-Imperia, don Silvano Dematteis. Questo il provvedimento preso dal vescovo monsignor Guglielmo Borghetti a seguito di un altro episodio imbarazzante del prete. La Riviera per prima giovedì scorso aveva dato la notizia esclusiva che vedeva protagonista il sacerdote dianese Silvano Dematteis trovato dai carabinieri poco vestito e in possesso di stupefacenti nella galleria dismessa della ferrovia a Cervo (LEGGI QUI).
Già a settembre il prete era balzato agli onori della cronaca perché trovato in stato confusionale da uso di stupefacenti durante una gita con un gruppo di scolari. Allora la curia aveva preso il provvedimento di aiutare il prete accompagnandolo sulla strada della riabilitazione. Questa volta, il vescovo, lo sospende da qualsiasi attività ecclesiastica e potrà partecipare alle messe unicamente come semplice fedele.

La presa di posizione del vescovo Borghetti

"Si rende noto che S.E. Mons. Guglielmo Borghetti, Vescovo di Albenga-Imperia, preso atto di una serie di fatti che hanno interessato la persona del Rev. Sac. Silvano Dematteis, in data 11 luglio 2020, ha assunto al suo riguardo il provvedimento canonico della “sospensione da tutti gli atti della potestà d’Ordine sacro”; in particolare, d’ora innanzi gli è vietato prendere parte come ministro alla celebrazione della S. Messa e di qualsiasi altro Sacramento e cerimonia di culto liturgico, ai quali potrà partecipare soltanto come un semplice fedele. Altresì, è “sospeso da tutti gli atti della potestà di governo ecclesiastico”. Il predetto provvedimento è esecutivo subito e vale fino alla sua revoca scritta.

Tale atto, va letto come segno della sollecitudine della Chiesa per il bene spirituale del sacerdote in difficoltà e di tutto il Popolo di Dio, la cui custodia e salvezza rimangono sempre la suprema legge della Chiesa"

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