Pubblica istruzione - Inizia da quest’anno scolastico un’interessantissima sperimentazione

Le scuole (100 per adesso) che vogliono candidarsi dovranno garantire un elevato standard di modernità

Pubblica istruzione - Inizia da quest’anno scolastico un’interessantissima sperimentazione
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Svolta clamorosa nel mondo della scuola: il liceo potrà durare solo quattro anni anziché cinque.

Si tratta di un cambiamento epocale, forse non esattamente paragonabile all’innalzamento della scuola dell’obbligo, ma poco ci manca.
Perché: oltre a «scendere» di un anno anagrafico al momento del diploma, questi dodici mesi risparmiati si ripercuoteranno poi sull’eventuale laurea breve (di soli tre anni) potendo ultimare il «dottorato» con un anticipo notevole anche di quattro anni rispetto alla tempistica tradizionale.
Non male, per un Paese come l’Italia che ha bisogno di giovani al lavoro e che continuamente innalza l’età pensionabile rischiando di mandare in ufficio o in fabbrica veri e propri vecchietti stile matusa.

Sono già dodici le scuole in Italia che hanno portato avanti questa intelligente sperimentazione nel corso dell’ultimo anno scolastico: i progetti erano lasciati alla libertà dei dirigenti scolastici ma previa autorizzazione del Ministero.
Adesso, per rendere maggiormente valutabile l’efficacia dell’idea, viene previsto un bando nazionale, con criteri comuni per la presentazione dei progetti, per 100 classi sperimentali in tutta Italia che partiranno nell’anno scolastico 2018-2019.
Quindi vuol dire che l’esperimento ha funzionato: se da dodici classi «pioniere» passiamo a cento, c’è una grossa possibilità che l’anno successivo (ovvero il 2019-2020) potrebbe essere quello della definitiva consacrazione. La Maturità un anno prima, per tutti.

L’avviso è stato pubblicato a fine agosto sul sito del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e le scuole possono fare domanda fino al 30 settembre proponendo la propria candidatura. Si potrà attivare una sola classe per scuola partecipante. Un’apposita Commissione tecnica valuterà le domande pervenute. Le proposte sono aperte sia per gli Istituti statali sia a quelli privati.
Le scuole prescelte devono garantire elevati standard di innovazione, in particolare per quanto riguarda l’articolazione e la modulazione dei piani di studio, l’utilizzo delle tecnologie e dei laboratori didattici, l’uso della metodologia Clil (lo studio di una materia in lingua straniera).
Devono anche garantire una buona sinergia con il mondo del lavoro, gli ordini professionali, l’Università e i cosiddetti «crediti» per l’alternanza scuola-lavoro.

«Alle studentesse e agli studenti dovrà essere garantito il raggiungimento di tutti gli obiettivi specifici di apprendimento del percorso di studi scelto. Il tutto entro il quarto anno di studi. L’insegnamento di tutte le discipline sarà garantito anche eventualmente aumentando le ore» si legge nelle dettagliate relazioni della stampa quotidiana.

Ma si tratta comunque di una prova, che dunque va sottoposta a valutazione: un Comitato scientifico nazionale esaminerà l’andamento del Piano di innovazione per predisporre una relazione da trasmettere al Consiglio superiore della Pubblica istruzione.
A livello regionale, invece, dei Comitati regionali dovranno valutare gli esiti di anno in anno, da inviare poi a Roma.

 

Per informazioni visita i siti:
www.istitutogalileogalilei.eu
www.istitutoleonardo.org

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