Quattro in manette tra cui un passeur

Un altro week end di arresti per la Polizia di Stato a Ventimiglia

Quattro in manette tra cui un passeur
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Anche questo secondo week end di dicembre ha visto la Polizia di Stato impegnata al massimo al contrasto della criminalità nelle sue varie sfaccettature.
In particolare a Ventimiglia, i poliziotti del Settore Polizia di Frontiera che operano lungo tutta la linea confinaria, hanno posto in essere servizi particolarmente mirati alla repressione dell’immigrazione clandestina ed ai reati alla stessa connessi, senza tralasciare, comunque,
la ricerca dei cosiddetti latitanti.
L’intensificazione dei controlli in frontiera in conformità alle direttive del Prefetto e Questore di Imperia, hanno permesso l’arresto di 4 stranieri, uno dei quali passeur.
Proprio quest’ultimo arresto è il frutto di un servizio svolto in cooperazione italo francese nell’ambito delle pattuglie miste. Lo straniero, B.M., algerino di 39 anni, veniva monitorato dalle pattuglie italo-francesi in prossimità della stazione, allorquando si allontanava in auto con a bordo tre cittadini extracomunitari. L’uomo, seguito “discretamente” fino all’area di servizio autostradale francese denominata “La Scoperta”, veniva identificato e successivamente tratto in arresto per aver introdotto un clandestino in quello Stato. Altri due arresti riguardano un cittadino della Sierra Leone, S.M. di 32 anni e un tunisino, M.S. di 34 anni, controllati in differenti momenti nei pressi della stazione ferroviaria, entrambi provenienti da treni in arrivo dalla Francia. In tutti e due i casi, gli stranieri risultavano destinatari di decreto di espulsione emessi rispettivamente dal Questore e Prefetto di Aosta e da quelli di Varese. Tali decreti vietavano l’ingresso in Italia prima di 3 e 5 anni, pertanto, avendo violato tale ordine, venivano arrestati.
Infine, l’ultimo arresto , si riferisce al cittadino albanese G.L. di anni 40, controllato nei pressi di Ponte San Luigi a seguito di riammissione da parte francese. Dopo le prime verifiche, lo straniero veniva condotto presso l’Ufficio Settore per la prosecuzione degli accertamenti, questi ultimi hanno così permesso scoprire che lo stesso era destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa nel mese di aprile dal Tribunale di Milano quale aggravamento di precedente misura.

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