Rapporto antimafia: in Liguria nove cosche calabresi. Nell'imperiese: Ventimiglia, Bordighera, Diano Marina, Taggia e Sanremo

Il bilancio della presenza della 'ndrangheta in Liguria nel secondo semestre 2016 nel rapporto antimafia del capo della Dia Genova colonnello Sandro Sandulli

Rapporto antimafia: in Liguria nove cosche calabresi. Nell'imperiese: Ventimiglia, Bordighera, Diano Marina, Taggia e Sanremo
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Il rapporto antimafia sulla Liguria del colonnello Sandro Sandulli, capo della Dia di Genova

Nove 'ndrine in Liguria secondo il rapporto antimafia della Dia di Genova: ecco dove sono

Non solo le 4 note di Genova, Ventimiglia, Lavagna e Sarzana,  emerse dalle inchieste giudiziarie (dal processo La Svolta nel Ponente ligure al recente Conti di Lavagna, sulla ramificazione della 'ndrangheta nel Levante genovese). Secondo il rapporto del secondo semestre 2016 della Direzione investigativa antimafia di Genova, guidata dal colonnello Sandro Sandulli, oltre a quelle accertate da evidenze giudiziarie, sarebbero però 9 le cosche mafiose di derivazione calabrese che proliferano tuttora in Liguria. Secondo quanto riferito da Sandulli nell'annuale relazione dell'Antimafia ligure i rapporti investigativi fanno emergere chiaramente articolazioni anche a Bordighera, Diano Marina, Varazze, Taggia e Sanremo.

Conferme a quanto emerso negli anni scorsi sul ponente ligure

In effetti i legami nel dianese, a Bordighera e Taggia erano già emersi chiaramente già ai tempi delle inchieste che avevano portato agli scioglimenti dei comuni di Bordighera e Ventimiglia. Nulla di nuovo sotto il sole? A quanto pare invece sì secondo Sandulli: "Ormai c'è poco spazio per chi aveva posizioni scettiche o negazioniste sull'infiltrazione malavitosa in Liguria -  scrive Sandulli nella sua relazione sull'attività antimafia del secondo semestre 2016 - come avvenuto per molti anni e come dimostrano le indagini non ci sono più buchi neri. Abbiamo concentrato gli sforzi su due realtà finora rimeste ai margini nelle province di Savona e La Spezia".

Rapporti mafiosi costruiti a partire da sessant'anni fa

“Situazioni che si sono evolute in sessant’anni - sottolinea Sandulli nel suo bilancio conclusivo - C'è già una seconda generazione di ‘ndranghetisti in Liguria. Gli affiliati da 60 anni portano avanti “solo ed esclusivamente ragionamenti di tipo mafioso: si informano sulle attività commerciali aperte, su opere da avviare, sulle elezioni. Parlano solo di questo: votati all’attività della ‘ndrangheta. Per quanto riguarda gli elementi di spicco della ‘ndrangheta a Genova, Domenico Gangemi – in carcere dopo l'operazione Il Crimine – era la figura più importante in Liguria, capo della locale genovese e ligure. E’ stato condannato con sentenza passata in giudicato. Ora le indagini stanno cercando di capire come si sia riorganizzata la ‘ndrangheta a Genova e in provincia, chi sia il nuovo punto di riferimento. Stessa situazione a Ponente, nell’imperiese dopo la morte delle figure di spicco Marcianò e Palamara. "Intanto in autunno - aggiunge Sandulli -  arriveranno processi importanti. In Calabria si svolgera’ quello legato all’operazione Gotha, partita da un’indagine a Savona contro i Gullace. Per l’inchiesta Maglio 3, ci sara’ una nuova sentenza presso un’altra sezione d’Appello dopo la decisione della Corte di cassazione che (anche alla luce dei processi che si sono svolti a Milano e in Calabria,  ndr) dà indicazioni precise e chiare per l’approccio alla decisione processuale, alla luce di una valutazione oggettiva della presenza sul territorio ligure”.

Un altro processo e’ quello con rito ordinario che si svolge a seguito dell’operazione I conti di Lavagna dopo la condanna con rito abbreviato di uno degli arrestati, Antonio Roda’.

Infine il 14 settembre è atteso il pronunciamento della Cassazione sul processo La Svolta, epilogo del procedimento contro la ‘ndrangheta nel Ponente che in primo e secondo grado ha visto i giudici emettere per la prima volta una serie di condanne per associazione a delinquere di stampo mafioso. Sentenze che hanno certificato la presenza della criminalità calabrese nell’area di Ventimiglia e i legami con la Costa Azzurra

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