Riva Ligure e i suoi reperti archeologici a Casa Sanremo

Riva Ligure e il SEM (Spazio Espositivo Multimediale) arrivano a Casa Sanremo con le loro bellezze archeologiche, veri e propri tesori del territorio

Riva Ligure e i suoi reperti archeologici a Casa Sanremo
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Fino al 9 febbraio, Riva Ligure e il suo Spazio Espositivo Multimediale (S.E.M.) troveranno spazio all’interno di Casa Sanremo.

Riva Ligure e i suoi reperti archeologici a Casa Sanremo

L’hospitality del Festival, giunta alla sua dodicesima edizione, nel corso degli anni, si è affermata come un importante punto di aggregazione per artisti e addetti ai lavori, attraverso incontri mirati con il pubblico, esclusive rassegne e ospitando trasmissioni televisive.

"Abbiamo voluto essere presenti al Palafiori - sottolinea il Sindaco di Riva Ligure Giorgio Giuffra -, importante crocevia in questa settimana per chi arriva a Sanremo. Il sito archeologico di Capo Don meritava da tempo di avere una promozione turistica che ne evidenziasse l’importanza. Il Festival è un palcoscenico mediatico unico. Si tratta di una vetrina eccezionale in Italia e nel mondo, seguita da milioni di persone. Impensabile non sfruttare l’opportunità e non far vedere a tutti quanto anche Comuni relativamente piccoli come il nostro possano essere belli e sorprendenti. Il S.E.M. è un gioiello prezioso tutto da scoprire".

Spazio Espositivo Multimediale

Inaugurato lo scorso agosto, il S.E.M., fortemente voluto dall’Amministrazione Giuffra, è situato all’interno del Palazzo Comunale. Accoglie i principali reperti ritrovati durante gli scavi nel sito archeologico di Costa Balenae/Capo Don – in particolare un coperchio di sarcofago, una cassa frammentaria di sarcofago e la Stele di Maria -, attorno ai quali è stato costruito un percorso museale che ne esalta la valenza simbolica e il disegno attraverso luci, audio, proiezioni e allestimenti multimediali.

Il l S.E.M. ospita anche la cassa frammentaria di sarcofago e, soprattutto, la Stele di Maria, un’epigrafe funeraria dedicata a Maria, giovane donna di nobile famiglia, su lastra di pietra grigia, rinvenuta in occasione di scavi condotti nel 1987 dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e dall’Ecole Française de Rome. Alla stele è stato dedicato un particolare sistema di lightening e di video-proiezione per metterne in luce i contorni, i volumi e le incisioni che, unito alla voce fuori campo della giovane, la trasforma in una sorta di totem parlante.

Gli allestimenti accolgono altri ritrovamenti – un’antefissa in terracotta di epoca romana, un’olla tardoantica e un’olla ansata – e, soprattutto, una serie di pannelli che, alternati alle vetrofanie, aggiungono ulteriori informazioni sui reperti, sulla storia della basilica paleocristiana, della villa romana alla foce del torrente Argentina e delle varie fasi degli scavi.

"Il S.E.M. - osserva Giuffra - sta vivendo un momento di estrema vitalità e al successo dei visitatori corrisponde una nuova centralità nella vita culturale cittadina, un rafforzamento della ricerca e della produzione scientifica e un ritrovato legame con il territorio".

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