Siccità: Coldiretti propone acque reflue trattate per incendi ed agricoltura

La proposta di Coldiretti: invertire il verso di pompaggio delle acue reflue verso l'enroterra anziché in mare per creare invasi

Siccità: Coldiretti propone acque reflue trattate per incendi ed agricoltura
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Coldiretti propone di utilizzare le acque reflue trattate del depuratore di Imperia

Acque reflue trattate come bacino per agricoltura e lotta agli incendi

Gli allarmi per crisi idrica stanno diventando sempre più frequenti. La carenza di acqua crea problemi
all’approvvigionamento familiare, ma soprattutto all’agricoltura. Gravi ripercussioni economiche. In
questi ultimi giorni stanno intensificandosi gli appelli a non sprecare acqua, in molti casi ad usarla solo
per usi domestici.  "Ogni giorno vengono “sprecati” circa 15.000 metri cubi di acqua". Si tratta delle acque reflue trattate dal depuratore consortile di Imperia, che vengono pompate in mare ad un paio di chilometri dalla costa e ad una profondità di circa quaranta metri. La stazione di pompaggio è alla foce del torrente Impero. Acque “pulite” che potrebbero essere meglio utilizzate. La proposta di Coldiretti: “Invece di disperdere quest’acqua in mare – dice il Presidente Antonio Fasolonon si potrebbe pomparla nell’entroterra ed utilizzarla per scopi irrigui e per agevolare  lo spegnimento degli incendi?  Avrà un costo eccessivo? Non crediamo proprio. Intanto calcoliamo il “costo” che paga l’agricoltura quando deve affrontare annate di siccità ".

"Surplus per rialimentare i pozzi di captazione dell'acquedotto"

“L’idea potrebbe essere realizzata per gradi – aggiunge il Direttore provinciale Domenico Pautasso - La
prima tappa potrebbe essere quella di invertire la direzione di pompaggio: verso l’interno invece che in
mare. Nel frattempo - continua Pautasso -  il surplus potrebbe essere disperso lungo il greto dell’Impero, rialimentando i pozzi di captazione del civico acquedotto. E’ già acqua pulita, ma in ogni caso gli esperti ci confermano che sono sufficienti 20/30 metri di materasso alluvionale per “filtrare” l’acqua e renderla potabile.

Più di sette milioni di metri cubi all'anno, più del triplo della diga di Tenarda

Oggi il depuratore scarica in mare circa 15.000 metri cubi di acqua al giorno, cioè più di cinque milioni di
metri cubi all’anno. Quando sarà a regime, trattando anche le acque reflue del Dianese, più di sette milioni di metri cubi annui. La diga di Tenarda, tanto per fare un paragone, ha una capacità di due milioni di metri cubi. "La nostra proposta riguarda l’Imperiese - continuano da Coldiretti -  ma nulla vieta di pensare ad analoghi interventi anche in altre parti della provincia.

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