"Un dono di Natale"

Società della Cura consegna documento alle istituzioni per uscire dall'emergenza

"Bisogna uscire dall'economia del profitto e costruire un altro modello sociale, partendo dal paradigma del prendersi cura di sé, dell'altr*, del vivente, del pianeta e delle future generazioni"

Società della Cura consegna documento alle istituzioni per uscire dall'emergenza
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Cittadine, cittadini e associazioni riuniti nella Società della Cura, dopo la mobilitazione in più di 50 piazze del Paese avvenuta lo scorso 21 novembre, nella giornata del 22 dicembre consegnano un “Dono di Natale” alle Istituzioni nazionali e locali del Paese, un documento contenente le proposte condivise per uscire da subito dall'emergenza individuando 175 miliardi disponibili subito.

Società della Cura consegna documento alle istituzioni

A livello locale, questa mattina è stato consegnato presso la Provincia ad Imperia il “Dono di Natale” con un allegato riguardante una priorità territoriale. "Mentre l'emergenza sanitaria prosegue - comunicano dalla Società della Cura imperiese -, la crisi economica e sociale, all’interno di una crisi ecologica globale, rende ancora più profonde le diseguaglianze sociali, culturali e di genere e getta nella povertà fasce sempre più estese di popolazione: agli ultimi, ai precari e ai disoccupati si aggiungono i lavoratori delle piccole attività e non solo" "La situazione - continuano -  richiede misure immediate che sono individuate a sostegno delle persone, proponendo l’estensione degli aiuti economici e di reddito di cittadinanza, e a sostegno delle piccole attività, prevedendo ristori alle piccole imprese agricole, commerciali e artigianali. Richiede inoltre investimenti immediati sui servizi pubblici essenziali, come la sanità, la
scuola, i trasporti pubblici, le politiche sociali"

La ricetta de La Società della Cura

"Le risorse  - spiegano - ci sono e sarebbero sufficienti per rispondere all'emergenza, attraverso l’introduzione di una tassa straordinaria sulla ricchezza patrimoniale, sui portafogli finanziari e sulle transazioni, una drastica riduzione delle spese militari, l’abrogazione dei sussidi ambientalmente dannosi e l’utilizzo di prestiti a tasso zero attraverso Cassa Depositi e Prestiti che gestisce 265 miliardi di risparmi postali conferiti da 22 milioni di cittadini. A livello locale, calati in una emergenza climatica drammaticamente vicina ad un punto di non ritorno, rivolgiamo l’attenzione all’ambiente e alla fragilità del territorio che diventa fragilità delle persone e delle città. Bisogna tornare a guardare al territorio innanzitutto per quello che è e non per quello che potrebbe diventare o produrre, mettere in sicurezza il dissesto idrogeologico, arrestare il consumo di suolo ed incentivare concretamente le filiere per una economia circolare basata su cicli bioecologici e relazionali. Insomma, bisogna uscire dall'economia del profitto - concludono-  e costruire un altro modello sociale, partendo dal paradigma del prendersi cura di sè, dell'altr*, del vivente, del pianeta e delle future generazioni".

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