Sentenza "chiave"

Tar Liguria gela il governo: «Non esiste alcuna proroga automatica per i balneari»

Per il tribunale basta proroghe: i comuni possono mettere a gara le spiagge

Tar Liguria gela il governo: «Non esiste alcuna proroga automatica per i balneari»
Pubblicato:

A complicare ancora di più il ginepraio intorno alla scadenza delle concessioni balneari e relative gare - secondo la famigerata direttiva del recentemente scomparso ex commissario europeo Frits Bolkestein- arriva la sentenza tranchant del Tar della Liguria, che pare smentire l'esecutivo stesso di Giorgia Meloni.

 

Tar Liguria gela il governo: «Non esiste nessuna proroga automatica per i balneari»

Il caso nasce dal ricorso presentato da tre società (Bagni Silvano di Nichel Anna & C. s.n.c., impresa individuale Sacha Cubeddu e Matakello s.r.l) contro il comune di Zoagli nella Città Metropolitana di Genova. Come riporta ADN Kronos, oggetto del contendere le gare già avviate dall'ente per l'assegnazione delle concessioni balneari, considerate dai ricorrenti illegittime in virtù della proroga fino al 2027 che il Governo avrebbe stretto con la Commissione Europea. Un accordo  di cui però i giudici non hanno trovato traccia. Tanto da cassare il ricorso, condannare i ricorrenti a rifondere le spese processuali in favore del comune di Zoagli e, parrebbe, smentire l'esecutivo.

 

In sostanza, i giudici del Tribunale Amministrativo Ligure sostengono che non esiste prova scritta alcuna dell'accordo stretto dal governo. E, anche qualora ne esistesse qualche traccia, l'azione amministrativa dei comuni sarebbe comunque subordinata a quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Europea.

Insomma, anche secondo il Tar ligure, le concessioni non sono più rinnovabili e gli enti possono procedere con le gare d'appalto.  Il governo aveva annunciato la proroga lo scorso novembre come «punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari». 

 

Va detto che, a parte lo scostamento tra Tar ed esecutivo, i danni potrebbero essere limitati, in quanto il decreto stesso del governo prevedeva la messa a gara delle 12mila concessioni per stabilimenti balneari nel 2027 (eventuale proroga a settembre 2028), consentendo però ai singoli comuni di anticipare le operazioni. Possibilità che, a livello nazionale, molti enti hanno colto, preparando le gare. I rispettivi iter già a buon punto.

E' dal 2006 che l'Italia ritarda, rispetto alla così detta Direttiva Bolkestein, l'apertura alla libera concorrenza delle concessioni demaniali. Un ritardo che nel 2020 era costato l'avvio di una procedura di infrazione verso il Belpaese.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali
Necrologie